Maturità, il docente in pensione commissario d’esame: “Burocrazia soffocante, siamo ormai dei controllori del traffico tra scartoffie e verbali”

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La maturità, rito di passaggio per generazioni di studenti, si trova oggi a un crocevia tra tradizione e necessità di rinnovamento. A illuminare questo scenario è la testimonianza di Stefano Battilana, 67 anni, professore in pensione da due anni ma ancora attivamente coinvolto come presidente di commissione agli esami di Stato.

Con oltre trent’anni di esperienza didattica alle spalle, Battilana rappresenta quella schiera di docenti che, nonostante il pensionamento, continua a offrire il proprio contributo al sistema scolastico. “La scuola a me continua a piacere e sono andato in pensione solo perché mi ci hanno cacciato,” scherza, in un’intervista a La Stampa, rivelando un attaccamento alla professione che va oltre gli obblighi contrattuali.

Tuttavia, la sua dedizione contrasta con una realtà più complessa. Il fenomeno delle defezioni tra i commissari, specialmente esterni, mette in luce le criticità del sistema: “Due commissari esterni hanno ritenuto gli esami una fatica improba a fronte di una retribuzione vecchia vent’anni,” spiega Battilana. La questione economica emerge come uno dei nodi cruciali: i compensi per commissari e presidenti seguono ancora tabelle del 2007, anacronistiche rispetto all’attuale contesto economico segnato da inflazione e crisi.

Nonostante ciò, Battilana persevera, motivato da una passione autentica per l’insegnamento e dal desiderio di sentirsi ancora parte attiva del mondo scolastico. Quest’anno, il suo impegno si concentra su classi che conseguiranno il diploma italo-francese EsaBac, un esame più complesso e impegnativo rispetto allo standard.

L’evoluzione dell’esame di maturità negli anni è un altro aspetto che Battilana sottolinea. Se da un lato la prova è diventata “molto più facile rispetto a un tempo” per gli studenti, dall’altro gli insegnanti si trovano a fronteggiare una “burocrazia soffocante”. Il ruolo del presidente di commissione, dice, assomiglia sempre più a quello di un “controllore del traffico” tra miriadi di documenti e verbali.

Nonostante le criticità, emerge chiaramente l’emozione e l’entusiasmo di Battilana nel tornare a scuola, specialmente in vista degli orali, definiti “il cuore della maturità”. È in questo momento che, secondo il professore, si ha la vera opportunità di conoscere i ragazzi, le loro propensioni e aspirazioni.

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