Maturità, colloquio in 5 fasi. Indicazioni: se manca elaborato, chi sceglie testo italiano, quando si prepara materiale, domande Cittadinanza

Gli Esami di Stato, in particolare quelli che riguardano il secondo ciclo di istruzione, prevedono ogni anno una serie di documenti ministeriali, decreti, ordinanze, note e circolari dedicati al corrente anno scolastico. Cerchiamo di fare chiarezza, dentro una materia certamente frastagliata, soprattutto ai tempi dell’emergenza la quale ne ha stravolto in parte i connotati.
Ripercorriamo brevemente il percorso burocratico che conduce annualmente agli Esami di Stato.
Ordinanza ministeriale che pianifica le date di svolgimento (calendario)
Era il 21 agosto 2019 quando il MIUR pubblicò l’O.M. con il calendario degli Esami di Stato 2020; nessuno avrebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe successo qualche mese dopo.
Le prove scritte e orali erano state fissate in altre date; naturalmente il tutto è stato riformulato a seguito del Decreto Legge n. 22 dell’8 aprile, convertito nella Legge n. 41 del 6 giugno 2020 e dell’O.M. in data 16 maggio:
“L’eliminazione delle prove scritte e la sostituzione con un unico colloquio, articolandone contenuti, modalità anche telematiche e punteggio per garantire la completezza e la congruità della valutazione”
“La sessione dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione ha inizio il giorno 17 giugno 2020 alle ore 8:30, con l’avvio dei colloqui”.
Quindi un’unica prova, colloquio orale, durata 60 minuti, in presenza e nel rispetto di tutte le misure di sicurezza previste.
Decreto ministeriale, individuazione discipline oggetto della seconda prova scritta; scelta delle discipline affidate ai commissari esterni delle commissioni d’esame
Tale decreto viene emanato tutti gli anni nel mese di Gennaio (per il 2020, il n. 28) ed è atto all’individuazione delle discipline oggetto della seconda prova scritta e alla scelta delle discipline affidate ai commissari esterni delle commissioni d’esame (quest’ultimo caso, rappresenta un po’ lo spauracchio per gli studenti: si tratta delle discipline che possono essere oggetto di interrogazione orale durante il colloquio, da parte dei commissari esterni).
Ovviamente, causa Pandemia, anche questo decreto è stato disatteso in quanto – oltre ad aver già parlato poco sopra dell’eliminazione delle prove scritte che ingloba la susseguente rimozione della scelta in merito alla disciplina oggetto – anche le modalità di composizione delle commissioni d’esame hanno avuto una significativa modifica.
Ordinanza ministeriale, composizione delle commissioni degli Esami di Stato
Tra gli atti ministeriali emanati ogni anno c’è l’ordinanza che disciplina la modalità di costituzione e di nomina delle commissioni dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione.
• Prima del Covid-19:
“Presso le istituzioni scolastiche statali e paritarie sede di esami sono costituite commissioni d’esame, una ogni due classi, presiedute da un presidente esterno all’istituzione scolastica e composte da tre membri esterni e per ciascuna delle due classi da tre membri interni” (art 16 comma 4 del D.Lgs. 62/2017)
• Durante l’emergenza sanitaria:
Prevista la composizione delle commissioni con commissari unicamente facenti parte dell’istituzione scolastica sede di esame, con presidente esterno, in deroga all’articolo 16, comma 4, del decreto legislativo n. 62 del 2017. Nello specifico, O.M. n. 197/20, è costituita una commissione ogni due classi, composta da sei docenti interni, nominati dai consigli di classe, e un presidente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale di riferimento.
Dopo questo breve percorso di riepilogo dei documenti ministeriali annuali concernenti gli Esami di Stato, entriamo ancor più nel dettaglio in riferimento alle modalità di svolgimento, suffragate da istruzioni organizzative ed operative, della prova di Maturità 2020.
Come è strutturato il colloquio orale, 5 fasi
L’annuale ordinanza ministeriale che definisce l’organizzazione e le modalità di svolgimento degli esami di Stato nel secondo ciclo di istruzione, quest’anno, è datata 16 Maggio, in ritardo di circa due mesi rispetto alle corrispettive dei periodi precedenti; il motivo è ormai noto.
Proviamo a riassumere i punti salienti dell’ordinanza integrando alcune utili FAQ del M.I.
1) discussione di un elaborato concernente le discipline di indirizzo
L’argomento è stato assegnato a ciascun candidato su indicazione dei docenti delle discipline di indirizzo.
L’elaborato deve essere stato trasmesso dal candidato ai docenti delle discipline di indirizzo per posta elettronica entro il 13 giugno.
Se l’elaborato non è stato trasmesso nei tempi corretti, di ciò deve essere data indicazione nel verbale della Commissione.
In caso di NON invio al consiglio di classe dell’elaborato da parte dei candidati interni, questi ultimi non verranno automaticamente respinti; più semplicemente il consiglio di classe si atterrà a quanto deliberato dal collegio docenti nei criteri per la valutazione finale.
Per i candidati privatisti l’invio dell’elaborato e la sua esposizione saranno altresì doverosi, pena il mancato conseguimento del diploma, (nota MI prot. n. 8464 del 28/05/2020).
2) discussione di un breve testo, già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il quinto anno e ricompreso nel documento del consiglio di classe.
Chi sceglie il testo? A questo dubbio risponde il Ministero: Se la fase di avvio è guidata dai docenti di indirizzo, questa è senza dubbio in mano al docente di Italiano, il quale dovrà rigorosamente attenersi a testi che siano stati ben esplicitati nel documento del consiglio di classe e nel programma svolto che è allegato.”
3) analisi interdisciplinare, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione
La sottocommissione provvede alla predisposizione del materiale prima di ogni giornata di colloquio, per i relativi candidati.
Può trattarsi di un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema ed è finalizzato a favorire la trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare.
Tale percorso multidisciplinare deve naturalmente essere in armonia e coerente con quanto contenuto nel documento del 30 Maggio.
4) esposizione da parte del candidato, mediante una breve relazione ovvero un elaborato multimediale, dell’esperienza di PCTO svolta nel corso del percorso di studi
Gli studenti in questa fase quasi conclusiva del colloquio potranno far uso di slides, video o di una relazione scritta atta a descrivere il percorso per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), denominata ancora da alcuni con il vecchio nome: alternanza scuola-lavoro.
L’alunno avrà modo di raccontare le fasi del PCTO, con quali enti ha svolto la collaborazione e quali erano gli obiettivi strategico-finali (prodotti materiali o meno) da raggiungere e se sono stati perseguiti.
L’ordinanza prosegue specificando quanto segue per coloro che non hanno svolto i percorsi PCTO:
[…] “la parte del colloquio a essi dedicata è condotta in modo da valorizzare il patrimonio culturale della persona a partire dalla sua storia professionale e individuale, quale emerge dal patto formativo individuale, e da favorire una rilettura biografica del percorso anche nella prospettiva dell’apprendimento permanente. A tal riguardo, il colloquio può riguardare la discussione di un progetto di vita e di lavoro elaborato dall’adulto nel corso dell’anno”.
5) accertamento delle conoscenze e delle competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”.
Anche in riferimento a quest’ultima fase dell’esame, fondamentale è il Documento del 30 maggio elaborato dal consiglio di classe.
L’articolo 9 dell’ordinanza riporta: “Il documento illustra inoltre: a) le attività, i percorsi e i progetti svolti nell’ambito di «Cittadinanza e Costituzione», realizzati in coerenza con gli obiettivi del Piano triennale dell’offerta formativa”.
Su questo punto un’indicazione, certamente non prescrittiva, è stata data dal Ministro “Mi piacerebbe che all’interno di Cittadinanza e Costituzione rientrasse il Coronavirus – ha affermato il Ministro – come gli studenti hanno vissuto questo periodo anche rispetto alla Costituzione: le scuole sono state chiuse perché il diritto alla salute è stato messo all’apice dei nostri pensieri. Su tutto questo sarebbe bello ascoltare quello che hanno da dire gli studenti”
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