Maturità 2024, seconda prova: greco al Classico. Un testo di Platone da “Minosse o della Legge” per i maturandi

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Oggi il giorno della seconda prova. Gli studenti di fronte alla materia di indirizzo. Le materie della seconda prova variano da scuola a scuola, l’obiettivo è infatti verificare le competenze degli allievi nelle discipline che caratterizzano il corso di studi. Al classico, ad esempio, ecco la versione di greco con un testo di Platone.

Platone si conferma una presenza costante e autorevole nei testi proposti per la prima prova di italiano dell’Esame di Stato. Negli ultimi 20 anni, a partire dal 2004, le opere del filosofo ateniese sono state scelte per ben tre volte come materia di studio e commento per i maturandi di questo indirizzo. Più precisamente, brani tratti dagli scritti di Platone sono stati oggetto della prima prova nel 2004, nel 2010 e ancora nel 2024, ponendolo come l’autore classico più presente nelle tracce della maturità classica degli ultimi due decenni.

Platone, l’allievo di Socrate: uno dei filosofi più influenti

Platone è senza dubbio uno dei filosofi più influenti della storia del pensiero occidentale. Nato ad Atene intorno al 428 a.C. da una famiglia aristocratica, Platone fu allievo di Socrate e fondò a sua volta la celebre Accademia, una delle prime istituzioni di educazione superiore del mondo antico.

Le sue dottrine filosofiche hanno avuto un impatto duraturo su molteplici ambiti del sapere, dalla metafisica all’epistemologia, dall’etica alla teoria politica. Il nocciolo del suo sistema filosofico è la teoria delle Idee o Forme, secondo cui il mondo sensibile che percepiamo non è che un’ombra imperfetta di un Regno ideale di Forme eterne, immutabili e perfette.

Tra le sue opere più celebri vi sono la Repubblica, un trattato sulla giustizia e sulla migliore forma di governo, e il Simposio, un dialogo sui diversi aspetti dell’amore. In questi e altri scritti, Platone affronta temi fondamentali come la conoscenza, l’anima, la virtù e il Bene supremo con profondità e acutezza di pensiero.

La sua filosofia ha fortemente influenzato il pensiero di moltissimi altri filosofi, dal Neoplatonismo all’Umanesimo rinascimentale fino alle filosofie moderne ed è tuttora oggetto di studio approfondito. Le sue idee sulla conoscenza come “reminiscenza”, sulla necessità per i governanti di essere filosofi-re, sull’immortalità dell’anima hanno plasmato la civiltà occidentale.

Sebbene alcune delle sue teorie possano oggi apparire superate, l’eredità di Platone rimane incalcolabile. Il suo esercizio del “dubbio” socratico, la sua fede nella ragione e nella ricerca della verità tramite il dialogo e l’argomentazione logica rappresentano un lascito inestimabile per l’umanità.

Minosse o della Legge

Tra le opere di Platone, il dialogo “Minosse o della legge” rappresenta un interessante spunto di riflessione sui concetti di giustizia e legalità. In questo breve scritto, il filosofo ateniese immagina un dialogo fittizio tra un anonimo interlocutore e Minosse, mitico re di Creta e giudice mitologico dei morti.

Fin dalle prime battute, Platone pone una questione cruciale: cos’è la legge e qual è il suo rapporto con la giustizia? L’interlocutore definisce la legge come “ciò che comanda”, una mera imposizione dell’autorità. Ma Minosse ribatte che una legge ingiusta, seppur formalmente in vigore, non può dirsi vera legge.

Per Platone, la legge non può ridursi a un atto di volontà del legislatore o del sovrano. Essa deve necessariamente conformarsi a un ideale superiore di giustizia e rettitudine. Una norma ingiusta, per quanto promulgata legalmente, è in realtà un sopruso, una forma di sopraffazione.

Il vero legislatore, secondo Platone, deve essere un filosofo-re, un saggio in grado di cogliere le verità eterne della giustizia e di plasmare le leggi in modo che riflettano questi principi ideali. La legge positiva deve essere uno specchio, per quanto imperfetto, della legge naturale e divina.

In questo dialogo, Platone delinea quindi la sua concezione della legittimità del potere e dello Stato di diritto. Un ordinamento giuridico che si discosti dalla retta ragione e dalla giustizia è destinato al fallimento, poiché perde la sua autorità morale e la sua stessa ragion d’essere.

Il Minosse, pur nella sua brevità, rappresenta uno schizzo significativo del pensiero politico platonico, incentrato sull’ideale di uno Stato filosofico retto da governanti saggi e legislatori illuminati in grado di perseguire il Bene supremo attraverso leggi giuste.

Il testo proposto

Il brano selezionato si concentra sulla figura di Minosse, leggendario re di Creta e legislatore, lodato da Omero ed Esiodo per la sua saggezza e giustizia. Platone, attraverso il dialogo socratico, invita a riflettere sul valore dell’amicizia e dell’emulazione come strumenti di crescita personale e morale. In particolare, viene sottolineato il legame tra Minosse e Zeus, evidenziando come la frequentazione di persone virtuose possa ispirare azioni nobili e sagge.

Le domande per i maturandi

La seconda parte della prova richiede ai candidati di rispondere a tre quesiti aperti, volti a valutare la comprensione del testo, l’analisi linguistica e stilistica, nonché la capacità di approfondimento e riflessione personale.

Il primo quesito invita a riassumere le argomentazioni di Socrate, focalizzandosi sull’uso delle citazioni omeriche e sull’importanza dell’esempio di Minosse come modello di legislatore virtuoso.

Il secondo quesito richiede l’analisi dei termini chiave del pensiero filosofico e pedagogico presenti nel brano, evidenziandone il ruolo nel ragionamento complessivo.

Il terzo quesito, infine, stimola una riflessione personale sul concetto di emulazione e sull’importanza della socializzazione con persone virtuose. I candidati sono invitati a illustrare il concetto attraverso esempi tratti dal proprio percorso di studi o da approfondimenti personali.

Maturità 2024, seconda prova: Platone al Liceo ClassicoMontessori e Dewey al Liceo Scienze Umane. Geometria, equazioni e funzioni al Liceo Scientifico

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