Maturità 2023, l’inserzione sul giornale della Scuola Holden: “I 100 punti di maturità”, una lista per ricordare che l’esame non è solo un numero

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La Scuola Holden, famoso istituto torinese di storytelling, ha messo a segno un punto sulla mappa dei futuri maturandi con la sua più recente inserzione sul Corriere della Sera.

“I 100 punti di maturità”. Questa lista si svolge come un dialogo continuo e autentico con il lettore, rispondendo alla domanda: “Mi sono sentito maturo quando…”.

I punti toccano una vasta gamma di esperienze, dai momenti di solitudine apprezzata, fino ai piccoli gesti quotidiani, come l’uso consapevole del proprio telefono. Alcuni punti sono profondi, come il riconoscimento dei propri errori e la realizzazione che “sbagliare non è una tragedia”.

Ma la lista non è priva di umorismo: diventa matura, per esempio, “Ogni volta che metto il punto in un messaggio Whatsapp”. Così come ci sono punti di autoaffermazione, come “quando il cuore ha smesso di farmi male”, e momenti che riflettono le realtà più dure della vita, come “quando ho smesso di vedere i genitori”.

Non solo le grandi prove, come gli esami di maturità, ma anche le piccole conquiste quotidiane – come l’acquisto di un pacco di calzini in offerta o il preparare le lenticchie in anticipo – sono riconosciute come segni di maturazione. C’è spazio anche per le sfide legate all’autoaffermazione e alla responsabilità adulta, come l’apertura di una partita Iva o l’acquisto autonomo di verdure.

Al centro di questa lista vi è un messaggio fondamentale, confortante per quegli studenti ansiosi per gli esami: “Quando mi sono reso conto che sbagliare non è una tragedia. Il fallimento non è la fine del mondo come ti dicono a scuola”.

La scuola Holden ci ricorda così che la maturità non è solo un risultato scolastico, ma una continua, personale scoperta di se stessi.

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