Maturità 2023, la Rete degli Studenti medi: “Siamo in ansia per una prova inutile”

Quest’oggi, la Rete degli Studenti Medi del Lazio ha manifestato davanti alle scuole prima della prima prova della maturità. Il motivo? Portare all’attenzione il preoccupante impatto del sistema d’istruzione sul benessere psicologico degli studenti.
Quest’anno segna il ritorno alla maturità tradizionale, con due prove scritte e un esame orale, come avveniva prima della pandemia. Gli studenti, tuttavia, sostengono che la crisi avrebbe dovuto rappresentare l’opportunità per ridefinire l’approccio finale ai cinque anni di studi superiori.
La Rete degli Studenti Medi ha sempre sostenuto la necessità di un sistema che valuti l’intero percorso scolastico, e non solo le ultime ore dell’ultimo anno. “La didattica frontale, la valutazione numerica, la bocciatura e la maturità rappresentano un’idea antiquata dell’istruzione”, afferma Tullia Nargiso, rappresentante della Rete degli Studenti Medi del Lazio.
Piuttosto che incoraggiare un’efficace acquisizione di conoscenze, l’attuale sistema promuove una stressante competizione per un decimale in più rispetto al compagno di classe. Questa competizione, denunciano gli studenti, danneggia notevolmente la salute mentale.
“Oggi abbiamo voluto sottolineare che siamo in ansia. La pandemia ha messo in luce problemi legati alla salute mentale che vengono ulteriormente esacerbati dal nostro sistema scolastico. La maturità, decisa senza coinvolgere gli studenti, contribuisce a questo problema e non possiamo far altro che sottolinearne la gravità”, dichiara Nargiso.
Gli studenti richiedono un cambiamento: vogliono che la maturità non sia più un evento estremamente stressante, e che non sia un punteggio numerico a definire il frutto di un percorso di cinque anni.
La protesta di oggi è un grido di allarme che mette in luce la necessità di riformare un sistema che, secondo gli studenti, sta danneggiando la loro salute mentale.