Maturità 2023, domani prima prova scritta: per 530mila studenti il futuro parte da qui. Pacifico (Anief): si terminerà a metà luglio, tanti docenti riusciranno a malapena a prendere le ferie, altro che vacanze di tre mesi

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Dopo la seduta plenaria dei commissari e presidente, domani alle 8.30 prende il via l’esame di maturità: come da tradizione, si partirà con la prova scritta nazionale di italiano, durante la quale in sei ore di tempo massimo gli oltre 530.000 studenti candidati dovranno mostrare alle 14mila commissioni di avere adeguata padronanza della lingua (o della diversa lingua nella quale avviene l’insegnamento) capacità espressive, logico-linguistiche e critiche.

I candidati potranno scegliere tra sette tipologie di tracce, che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Per gli studenti con disabilità sono possibili prove alternative o tempi più lunghi per le prove scritte. Coloro che hanno disturbi specifici di apprendimento potranno adottare ausili o tempi maggiori.

 

Giovedì 22, dopodomani, sarà già il tempo della seconda prova scritta, incentrata su una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi: Latino al Liceo classico, Matematica al Liceo scientifico, Economia Aziendale per gli Istituti tecnici del Settore economico indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing”, Progettazione, costruzioni e impianti per l’indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio”. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento la prova verificherà competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. Quindi, nei giorni a seguire si svolgeranno gli orali, a seconda della lettera prescelta.

 

Il sindacato reputa l’esame un momento importante per la vita scolastica e umana degli studenti. “Il loro futuro potremmo dire che parte da qui, dalla maturità: ci dobbiamo augurare che gli studenti abbiano fatto il massimo in questi anni per raggiungere conoscenze, capacità e competenze adeguate. Tutto questo è stato costruito e raggiunto soprattutto grazie ai loro docenti, che seppure pagati, anche per la maturità, in modo indecoroso, portano avanti con onore e dedizione la loro missione educativa: basta ricordare che negli ultimi 30 anni il valore dello stipendio di chi lavora a scuola s’è più che dimezzato, mentre quello di un edile è raddoppiato”.

 

“Per tanti insegnanti – continua il sindacalista autonomo – le prove e le riunioni per gli esami di maturità termineranno nella seconda decade di luglio e una volta terminate dovranno comunque rimanere a scuola per le attività estive, come il recupero, le verifiche e gli scrutini degli studenti che hanno fatte registrare uno o più debiti formativi. Diversi di loro riusciranno a malapena a prendere le ferie previste per legge. Continuare a dire che gli insegnanti fanno tre mesi di vacanze e vengono pagati in modo dignitoso – conclude Pacifico – è una delle falsità più grandi che si possano esprimersi oggi nel mondo del lavoro”.

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