Maturità 2022, sempre più probabile il ritorno della prova scritta d’italiano. La decisione di Bianchi arriverà a breve

Nei prossimi giorni, entro il mese di gennaio, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi comunicherà la decisione in merito al prossimo esame di Stato 2022, che sembra portare alcune novità rispetto al 2020 e 2021.
Infatti, appare imminente il ritorno della prova scritta di italiano e già da fine anno i tecnici ministeriali lavorano ad una proposta che sarà pronta e resa definitiva entro il mese di gennaio.
Lo stesso ministro dell’Istruzione ha confermato recentemente che entro fine mese sarà tutto ufficializzato con un provvedimento che permetterà agli studenti di esprimere le loro capacità.
Esame di Stato in tre fasi
Alla maturità 2022 dovrebbe dunque tornare la prova scritta di italiano, di carattere nazionale, comune a tutti gli indirizzi di studio.
In seguito ci sarebbe l’elaborato che quest’anno sarà chiamata tesi di diploma. Sarà incentrata sulle discipline d’indirizzo e avrà un respiro multidisciplinare. L’argomento della tesi di diploma sarà assegnato dai propri docenti.
Ultima fase, il colloquio, si aprirà con la discussione della ‘tesi di diploma’. Poi saranno esaminati argomenti e materiali scelti dai docenti. Si potranno esporre anche le esperienze di PCTO.
Ordinanza ministeriale e passaggio dal Parlamento
Per regolare il tutto è attesa un’ordinanza ministeriale. Tuttavia, bisogna ricordare che se è vero che la legge di Bilancio 2022 prevede il potere da parte del ministro di intervenire, dall’altro lato il provvedimento dovrà passare anche dalle commissioni parlamentari di competenza, e quindi anche dal Parlamento.
A meno di clamorose novità dell’ultim’ora, le commissioni resteranno interne con il solo presidente ad essere esterno.
“È in atto una nuova fase pandemica, abbiamo la responsabilità di far fare ai ragazzi un esame serio ma tenendo conto dell’andamento. Entro gennaio comunicheremo come sempre le modalità dell’esame di Stato. Faremo un esame serio e ponderato che permetterà a tutti di esprimere al meglio le loro competenze; i ragazzi studino, i docenti stanno facendo il loro lavoro”, aveva detto nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.