Maturità 2021, si guarda oltre il maxiorale: almeno uno scritto si potrebbe fare. Siamo preparati rispetto all’anno scorso

A Orizzonte Scuola tre dirigenti scolastici hanno espresso il loro parere sulla prossima maturità, che potrebbe essere organizzata come quella dello scorso anno scolastico.
Non c’è ancora una decisione definitiva in merito al prossimo esame di Stato 2021. Decisione che arriverà entro il mese di gennaio, quasi sicuramente. Nonostante nei giorni scorsi si era paventata la prospettiva di decidere fra due soluzioni, l’orientamento per la maggiore da Viale Trastevere sarebbe quello di riproporre un esame di Stato sulla falsariga di quello dello scorso anno. Un “un esame serio e non light”, tiene a precisare la stessa Ministra dell’Istruzione.
Ma chi la scuola la vive direttamente, specie chi ha il compito di organizzarla, come vede tale prospettiva? “Mi pare che ci siano condizioni davvero diverse, rispetto allo scorso anno, quindi non vedo perché riproporre qualcosa che era figlia di un’emergenza che abbiamo imparato ad affrontare“, dice ad Orizzonte Scuola Paolo Fasce, dirigente scolastico presso l’Istituto Tecnico Nautico San Giorgio di Genova.
“Io penso che si debba ritornare ai due scritti – prosegue il preside – che il secondo debba essere predisposto dalla commissione per ovvi motivi, mentre il primo deve arrivare dal ministero. L’orale è già cambiato molto rispetto ad anni fa, quindi terrei quello “nuovo”. Penso che sarebbe sensato concludere con un barlume di normalità. Giusto anche avere commissioni tutte interne”.
Anche Cristina Costarelli, dirigente scolastico del liceo scientifico del Newton di Roma, parlando con Orizzonte Scuola, propende per una formula più vicina a quella canonica: “l’anno scorso è andata come è andata, pazienza. Quest’anno le condizioni sono diverse e secondo me sarebbe buona l’idea di fare l’orale magari come l’anno scorso, un’orale ampio, ma a questo aggiungere uno scritto, giusto per dare all’esame di Stato una fisionomia classica“.
“Anche perché, continua la preside Costarelli, dato che stiamo facendo rientrare i ragazzi al 50% in queste settimane, perchè non poter fare una prova scritta? Avremo una scuola vuota, praticamente, e quindi si potrebbero dividere le classi a metà in due ambienti diversi, gli spazi in questo caso non sarebbero un problema”.
Di diverso avviso invece Maurizio Parodi, che attualmente dirige il CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) Levante Tigullio con sede a Cogorno, Genova: “considerata la precarietà della situazione attuale e l’impossibilità di prefigurare gli sviluppi del futuro anche più prossimo, ritengo che la formula adottata lo scorso anno possa risultare la più conveniente, dice il dirigente scolastico.
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