Maturità 2021, insegnamento della religione cattolica concorre alla determinazione del credito scolastico
L’insegnamento della religione cattolica concorre alla determinazione del credito scolastico? Sì, concorre, influenzando con il proprio giudizio la misura del credito secondo i criteri deliberati dal Collegio docenti. In una scheda realizzata dalla Uil Scuola IRC, abbiamo ulteriori delucidazioni in merito al credito scolastico.
In base all’articolo 11, comma 3, dell’ordinanza ministeriale n.53 del 3 marzo 2021, “i docenti di religione cattolica partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l’attribuzione del credito scolastico, nell’ambito della fascia, agli studenti che si avvalgono di tale insegnamento. Analogamente, i docenti delle attività didattiche e formative alternative all’insegnamento della religione cattolica partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l’attribuzione del credito scolastico, nell’ambito della fascia, agli studenti che si avvalgono di tale insegnamento”.
In assenza di una delibera specifica collegiale, il Consiglio di Classe dovrà comunque attribuire il credito tenendo conto della partecipazione e del giudizio espresso dal docente di religione cattolica per gli alunni che si avvalgono di tale disciplina.
L’attribuzione del credito scolastico ad ogni alunno spetta a tutti i docenti componenti il consiglio di classe: essa va deliberata e verbalizzata.
Non solo: per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivo della scuola secondaria superiore e all’attribuzione del credito scolastico, l’IdR partecipa all’apposito consiglio di classe.
La procedura da seguire è questa: fatta la media dei voti con la valutazione delle altre discipline e individuata così la banda di oscillazione, il consiglio di classe definisce il credito scolastico dello studente, tenendo conto della valutazione dell’IRC, oppure di eventuali attività alternative, di crediti formativi extra scolastici.