Mastrocola: “Un insegnante non dovrebbe tollerare alcun tipo di sopruso. Io sto con Valditara, giusta la riforma del voto in condotta”
Secondo Paola Mastrocola, docente e scrittrice che si esprime su La Stampa, un insegnante non dovrebbe tollerare alcun tipo di sopruso.
Da affronti verbali a chiasso incontrollato in aula, queste trasgressioni rappresentano una mancanza di rispetto che va oltre la singola persona dell’insegnante e attacca l’istituzione stessa che rappresenta. Il rispetto è fondamentale per qualsiasi tipo di collaborazione e, più che mai, in ambito scolastico, dove l’educazione dei ragazzi è in carico alla scuola insieme alla famiglia.
Mastrocola sostiene che gli insegnanti dovrebbero avere più fiducia in sé stessi, credere nel loro ruolo e nella loro personale autorevolezza e trovare il modo migliore per farla valere. Questa fiducia è necessaria per difendere la dignità dell’insegnante e del ruolo che riveste all’interno dell’istituzione.
Il recente caso all’Istituto di Rovigo, in cui un ragazzo ha sparato pallini di gomma contro un insegnante e il Consiglio di classe ha risposto assegnandogli un 9 in condotta, è un esempio di quanto sia necessaria l’autoaffermazione. Mastrocola apprezza l’intervento del Ministro Valditara, ma avrebbe preferito un Consiglio di classe capace di autodifendersi, prendendo provvedimenti autonomamente più decisi e severi.
Il voto di condotta, secondo l’autrice, dovrebbe essere di maggiore rilevanza. Mastrocola concorda con il ministro Valditara sull’importanza di dare maggior valore al voto di condotta, sostenendo che sia fondamentale promuovere il comportamento corretto in società.
Per Mastrocola, “più scuola” significa più studio e più impegno. Invece di indirizzare i cosiddetti bulli a servizi sociali o lezioni sulle problematiche, l’autrice propone un approccio diverso: un periodo aggiuntivo di scuola vera. Solo in questo modo, sostiene Mastrocola, gli insegnanti riacquisteranno la loro dignità e la scuola sfrutterà la sua forza intrinseca.