Mascherine di stato, sempre più un problema: “Non sappiamo più dove metterle, abbiamo i corridoi pieni”

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L’allarme arriva tramite il Fatto Quotidiano. Le mascherine donate dallo Stato alle scuole stanno diventando sempre più un problema. A denunciarlo è Amanda Ferrario, preside dell’Istituto tecnico Tosi di Busto Arsizio.

“Non sappiamo più dove metterle. Solo dall’inizio dell’anno scolastico abbiamo oltre 50mila mascherine di Stato accumulate negli scantinati, nei magazzini, in ogni angolo. Finalmente non me ne manderanno più, ma ora scriverò una mail ogni giorno a Figliuolo perché venga a ritirare i pacchi che abbiamo qui dall’anno scorso”.

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Parliamo delle mascherine (conosciute ormai con il nome di mutanda) realizzate tramite un appalto messo in atto dalla struttura commissariale diretta prima da Domenico Arcuri e ora dal generale Francesco Paolo Figliuolo.

Nella pec che ha inviato, la preside scrive: “Quotidianamente da oltre un anno riceviamo mascherine inadatte all’uso, strette, fatte con materiali scadenti, con lacci dietro la testa che nessuno vuole indossare. Lo spreco di denaro pubblico e lo spazio destinato agli imballaggi mi spingono a chiedervi, nell’ordine: di sospendere l’invio di mascherine scadenti e inutilizzate e di provvedere al ritiro dei bancali interi di mascherine consegnate perché ingombrano ogni spazio disponibile e sono di intralcio alle normali attività didattiche nonché pericolose per la sicurezza degli ambienti”.

Si attende la risposta della struttura commissiariale.

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