Mascherine a scuola, istituti in difficoltà nello smaltimento. Un preside: “La Protezione Civile le invii nei paesi dove possono ancora servire”

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La struttura commissariale ha riportato che fino al 31 marzo dello scorso anno, sono state distribuite 1.992.572.407 mascherine chirurgiche ai docenti e agli studenti di tutte le scuole italiane.

Tuttavia, migliaia di mascherine sono rimaste imballate in scatoloni accatastati nei corridoi, negli scantinati, nelle aule, negli spogliatoi e persino nei bagni dei presidi.

Molte di queste mascherine sono state ritenute inutilizzabili a causa della loro misura, che spesso era troppo larga o troppo stretta, o perché emanavano un forte odore sgradevole.

Nonostante le numerose denunce dei genitori e gli articoli di giornale che hanno evidenziato il problema, il Governo ha continuato a inviare queste mascherine a 19.054 istituti, con una media giornaliera di 1.029.268 per i bambini e di 3.683.049 per gli adulti.

A quasi un anno dal termine dello stato di emergenza, così come segnala Il Fatto Quotidiano, le scuole si trovano ora in difficoltà per lo smaltimento di queste mascherine. Alcune scuole hanno cercato di donarle al terzo settore, ma senza successo. Altri stanno cercando aziende che possano riciclarle, mentre altri ancora temono per un possibile incendio. I dirigenti scolastici responsabili della sicurezza delle scuole hanno sollecitato il governo a trovare una soluzione a questo problema, poiché non vogliono vedere montagne di scatoloni accatastati in giro per la scuola.

Alcune scuole hanno già trovato delle soluzioni, come quella di utilizzarle per fare dei vestiti riciclati o di conservarle in spazi poco utilizzati, ma molti dirigenti scolastici sono preoccupati per le spese di smaltimento. Si spera che la Protezione Civile possa farsi carico del problema, magari destinando le mascherine a Paesi dove possono ancora servire. Antonello Giannelli, il presidente dell’Associazione nazionale presidi, ha sottolineato che le mascherine sono ormai obsolete e non sono più utilizzabili, quindi le scuole possono tranquillamente eliminarle senza rischio di ricorsi alla Corte dei Conti.

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