Mascherine a mutanda difficili da smaltire: gli studenti le trasformano in tende per la scuola

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Uno dei problemi post covid delle scuole è stato quello smaltimento delle mascherine, specie quelle “a mutanda”. Gli studenti dell’istituto professionale “Guglielmo Marconi” di Prato le hanno riciclate trasformandole in tende.

I ragazzi del biennio – raccontano dalla scuola a Il Fatto Quotidiano – da anni lavorano ad un progetto di recupero delle biciclette rubate che vengono ritrovate. Accanto a questa attività abbiamo pensato di costruire dei telai e delle strutture per fare in modo di realizzare dei tendaggi con le mascherine. Siamo soddisfatti del risultato. In questo modo abbiamo messo i nostri studenti nelle condizioni anche di capire che non tutto dev’essere buttato”.

Quello delle mascherine è stato sin da subito un vero e proprio dilemma per i dirigenti scolastici: da una parte le aziende di raccolta dei rifiuti le considerano rifiuti speciali e come tali vanno trattate; dall’altra i dirigenti scolastici non vorrebbero buttare così tanti soldi quando potrebbero servire ad altro ma resta la questione che spesso, per i piani di sicurezza degli istituti, diventano un problema.

Il problema dello smaltimento è legato anche ai costi: alcuni dirigenti della Regione Toscana, ad esempio, hanno riportato che “trattandosi di rifiuti speciali è necessario avvalersi di ditte ad hoc che offrono servizi, ma a costi elevati. Le cifre oscillano da ottocento a oltre duemila euro a seconda del quantitativo”.

Pertanto, l’iniziativa della scuola di Prato deve essere senza dubbio salutata positivamente.

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