Marcucci, PD vicino a Renzi, chiede ritiro del 90% degli emendamenti per velocizzare riforma

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"Oggi, di fatto, con la richiesta dell'ufficio di presidenza abbiamo saltato due sedute. Il dato è che un rallentamento c'è già stato".

"Oggi, di fatto, con la richiesta dell'ufficio di presidenza abbiamo saltato due sedute. Il dato è che un rallentamento c'è già stato".

"Se ci fosse però un consistente ritiro del numero degli emendamenti tutto questo tempo sarebbe ampliamente recuperabile". A dirlo il presidente della commissione Istruzione al Senato, Andrea Marcucci (Pd), al termine della seduta di oggi.

Sul ritiro degli emendamenti, secondo Marcucci, per garantire un'approvazione veloce del provvedimento dovrebbero esserne ritirati "il 90%". Con "un numero ristretto di proposte si può concludere l'esame con una o due sedute". In pratica senza modifiche sostanziali.

Durante la seduta di questa mattina, spiega Marcucci, "c'è stata una richiesta da parte dei relatori a una responsabilità da parte dei colleghi delle opposizioni per il ritiro molto consistente dei loro emendamenti.

Quasi tutti i capigruppo di opposizione hanno chiesto invece un ufficio di presidenza, anche alla luce delle recenti dichiarazioni" del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. "Quindi ho sconvocato la commissione di oggi pomeriggio convocando un ufficio di presidenza per capire quali sono le intenzioni della maggioranza, governo e lavorare su un nuovo calendario".

"Questo provvedimento – ha concluso – è importante per il Paese ma è altrettanto importante farlo bene e che sia una rifroma complessiva; non una riforma parziale".

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