Manzi (PD): “Valditara è ossessionato dal Sessantotto, la crisi educativa ha radici più profonde”

Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Partito Democratico, attacca il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara per le sue dichiarazioni sul ’68 e sul rispetto a scuola.
In un post sui social, Manzi contesta l’approccio del Ministro, definendolo “ossessivo” e lontano dalle reali esigenze del sistema educativo. Secondo la esponente del Pd, la crisi educativa non si risolve con “dichiarazioni tautologiche”, ma affrontando problemi concreti come il sovraffollamento delle classi, la qualità degli ambienti scolastici e la retribuzione dei docenti.
Le radici della crisi educativa secondo Manzi
Manzi sostiene che la disgregazione sociale abbia origini più profonde, legate all’individualismo degli anni ’80 e alla società dei consumi, piuttosto che al ’68. La soluzione, secondo la responsabile scuola del Pd, non passa per “misure autoritarie”, ma attraverso l’autorevolezza degli insegnanti, investimenti strutturali e formazione continua. “La risposta non è normativa”, scrive Manzi, sottolineando l’importanza di pratiche concrete anziché “discorsi da bar”.
Le domande senza risposta al Ministro
Nel suo intervento, Manzi solleva una serie di interrogativi diretti a Valditara: “Cosa ha fatto per ridurre il numero di alunni per classe? Per migliorare gli edifici scolastici? Per aumentare gli stipendi dei docenti?”.