Manzi (PD): “Il CSPI boccia nuove linee guida educazione civica, provvedimento ideologico da rivedere”
Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Partito Democratico, ha espresso una forte critica nei confronti del governo Meloni, a seguito del parere negativo emesso dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione sulle nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica. Il Cspi, il più importante organo collegiale consultivo della scuola, ha bocciato il decreto, sottolineando la necessità di una revisione integrale del testo.
Il parere del Cspi, unanime e dettagliato, ha messo in luce come le precedenti linee guida, già integrate nelle scuole e oggetto di approfondita formazione, non necessitassero di revisioni significative. In particolare, il Consiglio ha criticato il mancato riconoscimento del lavoro pedagogico e culturale svolto dalle scuole tra il 2020 e il 2024, un impegno che avrebbe meritato maggiore attenzione e riconoscimento.
Tra le criticità evidenziate, il Cspi ha sottolineato l’inadeguatezza della revisione terminologica dei nuclei concettuali precedenti, in particolare quello relativo allo sviluppo sostenibile. Le nuove linee guida avrebbero dovuto esplicitamente collegarsi agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, piuttosto che limitarsi a un semplice rinvio in nota.
Ulteriori critiche riguardano la parte dedicata alla Costituzione, dove è stata rilevata l’assenza di un riferimento alla relazione sociale tra individuo e collettività, sostituita da un approccio individualista. Inoltre, manca un riferimento esplicito all’educazione contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere. Anche l’educazione finanziaria è stata ridimensionata, vista solo come strumento di tutela del patrimonio privato, senza riconoscere il suo ruolo nell’incrementare le competenze di cittadinanza economica.
Irene Manzi ha definito il provvedimento come ideologico e utile solo alla propaganda retorica del governo, auspicando che il Ministro dell’Istruzione accolga il parere del Cspi con umiltà e apporti le necessarie modifiche per il bene della scuola e dei suoi componenti.