Manovra 2025, la Uil e la Cgil valutano sciopero generale: mancano risorse per la scuola
Con l’avvio dell’esame parlamentare della Legge di Bilancio, i sindacati sono pronti alla mobilitazione contro i provvedimenti del governo. Cgil e Uil, più critici della Cisl, hanno indetto una conferenza stampa per spiegare le motivazioni della protesta, valutando anche l’eventualità di uno sciopero generale.
Critiche su pensioni, fisco, scuola e sanità
I sindacati contestano vari aspetti della manovra: si va delle pensioni al taglio del cuneo fiscale la cui effettiva portata – sarebbe stato evidenziato – rischia di essere neutralizzata dall’effetto dell’inflazione. Ma sotto la lente ci sono anche le misure riguardanti le pensioni o la mancanza di risorse per sanità e scuola. “I lavoratori dipendenti e pensionati con l’Irpef che versano – ha detto nei giorni scorsi Pierpaolo Bombardieri (Uil) – sono quelli che mantengono le strutture pubbliche in questo Paese, la sanità, la scuola; sarebbe ora che, anziché di condoni, si parlasse di recupero: di chi le tasse non le ha mai pagate”. Maurizio Landini (Cgil), invece, ha denunciato il blocco delle pensioni e l’aumento della precarietà, lamentando la mancanza di consultazione con le parti sociali.
Richiesta di confronto e tensioni politiche
Un altro punto critico è l’assenza di dialogo tra governo e sindacati prima dell’approvazione della manovra. Il confronto con l’opposizione, avviato con Pd e Avs, potrebbe coinvolgere anche il Movimento 5 Stelle. Intanto, la convocazione ufficiale dei sindacati a Palazzo Chigi è prevista per il 5 novembre, mentre il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sarà in audizione il 7 novembre.
Modifiche in discussione e richieste fiscali
Anche nella maggioranza emergono richieste di modifica: Forza Italia propone di abbassare la seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, mentre la Lega chiede un’estensione della flat tax. Restano sotto osservazione anche la web tax e l’aliquota sulle criptovalute. I tagli al settore automotive, criticati da opposizioni e sindacati, sono considerati pericolosi per l’occupazione.
Un calendario fitto per l’approvazione
L’approvazione della Legge di Bilancio segue un calendario serrato, con probabile termine per gli emendamenti al 10 novembre. Il dibattito si svolgerà in un clima di tensione, con richieste di modifica da parte delle forze politiche e delle parti sociali in pressing per cambiamenti alla manovra.