Manovra 2025, verso il taglio dell’assegno unico. Il governo pensa a una nuova misura per la famiglia. Il Ministero dell’Economia smentisce: “Non è vero”
Il governo Meloni si prepara a ridisegnare l’assegno unico per i figli, introdotto dal governo Draghi. L’obiettivo è renderlo più conforme alla visione della famiglia promossa dal centrodestra, con tagli per alcuni e aumenti per altri.
Introdotto nel 2021 dal governo Draghi, l’assegno unico ha rappresentato una rivoluzione nel sostegno alle famiglie. Votato all’unanimità, ha garantito un aiuto economico a tutti i figli a carico, a prescindere dalla condizione lavorativa dei genitori. Un provvedimento che ha segnato una svolta epocale, superando frammentazioni e disuguaglianze del passato.
Tuttavia, come segnala La Repubblica, il governo Meloni sembra intenzionato a rivedere profondamente questa misura, con l’obiettivo di renderla più aderente alla propria visione della famiglia.
Il piano del governo prevede una redistribuzione delle risorse, mantenendo invariato l’importo complessivo di 20 miliardi di euro. Si prospettano tagli all’assegno base di 57 euro, destinato alle famiglie con ISEE superiore a 45 mila euro o che non lo presentano. Le risorse risparmiate verrebbero dirottate verso le famiglie numerose, con disabili e con una solida storia lavorativa in Italia.
Il governo giustifica l’intervento sostenendo che l’assegno unico presenta delle criticità. Tra queste, la presenza di “avanzi” di bilancio, la rinuncia al beneficio da parte di alcune famiglie e la procedura di infrazione europea per la discriminazione dei lavoratori stranieri.
Non è chiaro se i tagli previsti non finiscano per penalizzare proprio le famiglie più fragili, quelle che hanno maggiormente beneficiato dell’introduzione della misura. Inoltre, la volontà di privilegiare un modello di famiglia “tradizionale” rischia di escludere nuove realtà familiari, sempre più diffuse nella società.
La risposta del governo
“È fantasiosa e senza alcun fondamento l’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra”. Lo scrive il Ministero dell’Economia e delle Finanze in una nota, in riferimento ad articoli di stampa che hanno ipotizzato il taglio della misura.