Manovra 2025, tra pochi giorni il varo del provvedimento: verso spending review da 4 miliardi di euro. A rischio i fondi per la scuola?
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, rassicura famiglie e imprese: la manovra di bilancio 2025 sarà “equilibrata” e non richiederà loro alcun sacrificio.
L’onere del reperimento delle risorse necessarie a finanziare le misure espansive, pari a circa 25 miliardi di euro, ricadrà invece su ministeri ed enti pubblici, che dovranno affrontare “tagli significativi”. Lo ha annunciato lo stesso Giorgetti durante un’iniziativa di Fratelli d’Italia, precisando che il Consiglio dei Ministri per l’esame del Documento programmatico di bilancio (Dpb) si riunirà il 15 ottobre.
I tecnici del Ministero sono al lavoro per definire i dettagli della manovra, che dovrà essere trasmessa a Bruxelles entro la mezzanotte del 15 ottobre. Si parla di tagli per 4 miliardi di euro nel 2025, di cui 3 miliardi agli stanziamenti di bilancio e 1 miliardo sui residui passivi, con tagli ancora più consistenti negli anni successivi. Anche gli enti territoriali dovranno contribuire, con riduzioni di circa 600 milioni nel 2025 e 1,5 miliardi nel 2026. Per le Regioni, tuttavia, i tagli saranno compensati da aumenti dei fondi per la sanità.
Il Ministro ha delineato le principali fonti di finanziamento della manovra: 9 miliardi di euro di spazi di bilancio, 5-6 miliardi dal fondo per l’attuazione della delega fiscale e dal fondo per la riduzione della pressione fiscale, e 4,6 miliardi dai tagli alla spesa. Altri 7 miliardi circa proverranno da misure ancora da definire, tra cui il riordino delle tax expenditure, un contributo da parte delle imprese con alti profitti (banche, assicurazioni, difesa, energia) e un inasprimento della tassa sui colossi del web. Infine, Giorgetti ha accennato a un graduale allineamento delle accise, che tuttavia – ha precisato – sarà “neanche percepibile”.
Opposizione già all’attacco
La possibilità di tagli alla scuola nella prossima manovra di bilancio scatena le critiche delle opposizioni. La deputata di Azione, Daniela Ruffino, ha raccolto “l’appello dei presidi” preoccupati per le possibili riduzioni delle risorse e per le retribuzioni dei dirigenti scolastici, denunciando “incoerenze sulla contrattazione collettiva e una burocrazia arcaica”. Duro anche l’attacco di Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha criticato le contraddizioni tra le dichiarazioni del Ministro Giorgetti (“si dovranno fare dei sacrifici”) e quelle della Premier Meloni (“i sacrifici non si dovranno fare”). Bonelli ha espresso preoccupazione per i possibili tagli a scuola e trasporto pubblico, settori già in difficoltà.