Manovra 2025, pioggia di emendamenti: 4.562 proposte dai partiti. Ben 1.218 da M5S, “solo” 190 da Fratelli d’Italia

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Deposito emendamenti fiume alla legge di bilancio 2025. Sono 4.562 le proposte emendative presentate oggi in commissione Bilancio della Camera, con scadenza fissata alle 16.

Un vero e proprio diluvio di richieste di modifica al testo governativo, con l’opposizione che ne ha presentate circa 3.300, a fronte delle circa 1.200 della maggioranza. Il Movimento 5 Stelle si attesta come il partito più attivo con 1.218 emendamenti, seguito dal PD con 992. Forza Italia ne ha presentate 501, la Lega 428, Alleanza Verdi e Sinistra 354, Italia Viva 282 e Azione 130. Completano il quadro Noi Moderati (142), il Gruppo Misto (76), le Minoranze linguistiche (201), Misto+Europa (45), un emendamento del governo e due delle commissioni.

Le proposte di modifica spaziano su diversi temi, riflettendo le diverse priorità delle forze politiche.

Forza Italia punta sulla riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35 al 33%, estendendola ai redditi fino a 60.000 euro. “Riteniamo necessario un ulteriore intervento a sostegno dei redditi della fascia media”, dichiarano i capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri.

La Lega, con gli emendamenti a prima firma Centemero, propone di mettere ordine nella fiscalità delle criptovalute, mantenendo al 26% l’aliquota e rimuovendo la soglia di esenzione delle plusvalenze.

Il PD concentra i propri emendamenti su sanità pubblica, istruzione, lavoro, politica industriale green e diritti, con l’obiettivo di presentare “un’altra idea dell’Italia”.

Italia Viva, con i suoi 280 emendamenti, si prefigge di “impedire un aumento della pressione fiscale” e critica la manovra governativa, definendola “priva di una visione e di misure per la crescita”. Ora la parola passa alla commissione Bilancio, che dovrà valutare l’ammissibilità delle migliaia di proposte emendative.

Cosa è previsto, attualmente, per la scuola

La Legge di Bilancio 2025 prevede, attualmente, stanziamenti per il settore scolastico, con un focus particolare sugli aumenti stipendiali per il personale.

Per il contratto collettivo 2022/2024, l’incremento complessivo sarà del 6%, superiore al precedente 5,78%. Una novità assoluta è lo stanziamento di risorse per la successiva tornata contrattuale (2025-2027), che garantirà aumenti retributivi del 5,4% a regime, al di sopra dell’inflazione programmata.

A questi aumenti si aggiunge il “taglio” del cuneo fiscale fino a 40.000 euro lordi, che si tradurrà in un ulteriore incremento stipendiale del 6/7% per tutto il personale scolastico.

La manovra prevede anche un aumento del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (93,4 milioni di euro a regime) e l’istituzione di un nuovo fondo per la valorizzazione del sistema scolastico.

Il fondo finanzierà la stabilizzazione dei docenti di sostegno (75 milioni di euro a regime), l’attività dei docenti tutor e orientatori (100 milioni per il 2025/26, a cui si aggiungono 40 milioni già stanziati) e incrementerà il fondo di funzionamento delle scuole (111 milioni di euro).

Inoltre, la Carta docenti riceverà un incremento di 60 milioni di euro a regime, estendendola anche ai precari su posto vacante e disponibile. Infine, 2,4 milioni di euro a regime saranno destinati a potenziare l’attività dei revisori dei conti nelle scuole.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito contribuirà alla revisione della spesa con una riduzione di 40 milioni per tre anni, pari allo 0,08% del suo bilancio, su capitoli già coperti da investimenti del PNRR.

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