Manovra 2025, i sindacati incontrano Meloni. Cgil e Uil regalano calcolatrice e libro. La premier alla Cisl: “E voi non avete portato niente?”

Un incontro ricco di spunti e di momenti di distensione quello tra il governo e i sindacati sulla nuova manovra. La premier Giorgia Meloni ha illustrato le principali misure focalizzandosi su pensioni, sanità, lavoro e fisco.
Riconfermata la rivalutazione delle pensioni minime anche per il 2025 e il 2026, superiore al tasso di inflazione registrato dall’Istat.
Stabilità anche per le norme riguardanti le uscite anticipate dal lavoro. Per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, la manovra stanzia 4,4 miliardi di euro nel triennio 2025-2027, una cifra che copre addirittura due trienni di rinnovi, fino al 2030.
Sul fronte fiscale, la premier ha annunciato la conferma strutturale del passaggio da quattro a tre aliquote Irpef, con l’accorpamento dei primi due scaglioni di reddito. L’intenzione del governo è quella di intervenire anche sullo scaglione successivo, ma la decisione finale sarà legata alle risorse disponibili. Priorità del governo, come ribadito dalla premier, restano il sostegno ai redditi medio-bassi, al lavoro e alle famiglie con figli, la riduzione della pressione fiscale, l’aumento delle risorse per la sanità.
Tra i provvedimenti confermati e potenziati, il taglio del cuneo fiscale, reso strutturale e ampliato ai lavoratori con redditi tra 35mila e 40mila euro annui. Un intervento, quest’ultimo, fortemente voluto dai sindacati per eliminare la discriminazione tra lavoratori con redditi diversi.
Momenti di leggerezza hanno caratterizzato l’incontro, con il simpatico siparietto tra la premier e i leader sindacali Bombardieri e Landini, che hanno regalato a Meloni una calcolatrice e un libro di Albert Camus. “Se hanno paura delle parole, è bene che colgano un tema – ha detto Landini – che di fronte a un livello di ingiustizie e di diseguaglianze come quello che si sta determinando, io credo che ci sia bisogno proprio che le persone non accettino più, che non si girino da un’altra parte”.
A Luigi Sbarra, leader della Cisl, che non aveva portato alcun dono, la premier ha risposto con ironia: “E lei non mi hai portato niente?”. Sbarra ha quindi risposto: “Noi non abbiamo portato gadget. Ci limiteremo a darle le nostre proposte per migliorare la politica di sviluppo di questo paese”.