Manovra 2025, cosa sarà previsto per la scuola? In arrivo fondi per aumento degli stipendi e Carta del Docente 500 euro anche ai precari

Mentre si delinea il quadro della nuova Legge di Bilancio, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato lo stanziamento di 3 miliardi di euro destinati al rinnovo dei contratti del personale docente.
Interpellato alla Camera, mercoledì scorso, Valditara ha espresso la volontà di incrementare ulteriormente le risorse destinate alla scuola nei prossimi anni, invitando a un approccio pragmatico e concreto per affrontare le criticità del settore.
Il Ministro, inoltre, ha sottolineato l’impegno per le nuove assunzioni, ricordando l’obiettivo di 70.000 docenti da assumere tramite concorso, e la necessità di trovare soluzioni per gli idonei del concorso 2020, a rischio di perdere i finanziamenti del PNRR.
Valditara, poi, ha ribadito il lungo periodo di stallo nei rinnovi contrattuali, durato 11 anni, e l’insufficienza del contratto del 2020, ribadendo l’impegno del governo per una nuova e più adeguata definizione contrattuale.
Novità positive potrebbero arrivare anche sul fronte della Carta del docente. La Gilda degli Insegnanti, a seguito di un’interlocuzione con il Ministro, ha comunicato che sono stati richiesti al MEF i fondi necessari per estendere la Carta anche ai docenti precari con contratto annuale per l’anno scolastico 2024/2025. Si tratta di un’estensione già avvenuta nel 2023, grazie al DL Infrazioni, che aveva stanziato 10,9 milioni di euro per garantire la Carta del docente, del valore di 500 euro, anche ai supplenti annuali.
Le altre misure in cantiere
In generale, per il governo, con la Legge di Bilancio 2025 in cantiere, l’obiettivo è quello di coniugare prudenza fiscale e sostegno a famiglie e imprese. Le priorità puntano a una manovra basata sul “buon senso e la serietà”, concentrando le risorse su chi crea lavoro e sulle famiglie con figli.
Tra le misure allo studio, un rafforzamento dell’assegno unico e una riduzione delle tasse per le famiglie con figli, attraverso l’aumento delle spese detraibili in base al numero dei figli. Possibile anche l’estensione del bonus mamme alle lavoratrici a partita IVA con almeno due figli. Sul fronte lavoro, si va verso la conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi, introdotto nel 2024, e la proroga delle tre aliquote Irpef. Per le imprese, si valuta la detrazione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato.
Un capitolo importante riguarda le pensioni, con la necessità di trovare soluzioni compatibili con le risorse disponibili e gli impegni sui conti pubblici. Il governo punta a una politica fiscale responsabile, con l’obiettivo di rientrare dal disavanzo eccessivo e scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/PIL già nel 2026. Il recente ricalcolo del PIL da parte dell’Istat potrebbe offrire margini di manovra aggiuntivi, anche se il Ministro Giorgetti ha minimizzato l’impatto della correzione.
La bozza della manovra sarà consegnata a Bruxelles il 15 ottobre, mentre la sua forma definitiva dovrebbe vedere la luce entro il 20-22 ottobre con l’approvazione del Ddl in Consiglio dei Ministri.