Manovra 2025, bonus 1000 euro per ogni nato o adottato dal 1° gennaio 2025: domanda da fare all’INPS. Rafforzato bonus asilo nido
Come abbiamo scritto, la Legge di Bilancio 2025 è in arrivo in Parlamento. Sarà la Camera a discutere le eventuali modifiche (tra l’8 e il 10 novembre dovrebbe essere il termine per la presentazione degli emendamenti).
Il disegno di legge, come si apprende, si concentra significativamente sul sostegno alla famiglia, con un pacchetto di misure che punta a incentivare la natalità e a contribuire alle spese ad essa connesse. Tra le novità più importanti spicca il ritorno del bonus nuove nascite, un contributo una tantum di mille euro “per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025”, erogato il mese successivo alla nascita o adozione.
Il bonus, previsto dall’articolo 31 della manovra, è destinato ai nuclei familiari con ISEE non superiore a 40.000 euro. Il governo ha stanziato 330 milioni di euro per il 2025 e 360 milioni dal 2026 in poi. In caso di spesa superiore al previsto, l’importo del bonus e la soglia ISEE saranno rivisti tramite decreto. L’erogazione, gestita dall’INPS, avverrà su domanda e non sarà automatica.
Per quanto riguarda i requisiti di cittadinanza, il bonus è destinato ai figli di cittadini italiani o di Stati membri dell’UE, o loro familiari con diritto di soggiorno, nonché a cittadini extra-UE con permesso di soggiorno di lungo periodo o permesso di lavoro/ricerca superiore a sei mesi, residenti in Italia.
Un’altra misura significativa riguarda il bonus nido, che viene rafforzato eliminando il requisito di avere un altro figlio minore di 10 anni per accedere alla maggiorazione di 2.100 euro (per un totale di 3.600 euro) per nuclei con ISEE inferiore a 40.000 euro. La copertura finanziaria prevista è di 97 milioni di euro per il 2025, 131 milioni per il 2026 e fino a 200 milioni a partire dal 2029.
La manovra prevede inoltre un mese aggiuntivo di congedo parentale all’80% dello stipendio fino al sesto anno di vita del bambino, con una spesa massima di 300 milioni di euro annui. È previsto anche un esonero contributivo parziale per le lavoratrici dipendenti (escluso il settore domestico) e autonome che rispettano determinati requisiti di reddito e numero di figli.
Infine, la Legge di Bilancio apporta una modifica parziale al calcolo dell’ISEE, escludendo le erogazioni dell’assegno unico universale per la richiesta del bonus nascita e del bonus nido. La modifica, che costa 5 milioni di euro, mira a risolvere il problema che aveva escluso molti percettori dell’assegno unico da altre agevolazioni a causa dell’aumento dell’ISEE.
BOZZA
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