Manovra 2025, assegno unico, asili nido, congedi parentali e bonus mamme: ecco su cosa vuole intervenire il governo

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La manovra 2025, secondo quanto anticipato nel Piano Strutturale di Bilancio, pone grande enfasi sul sostegno alla natalità e alle famiglie. Il governo mira a “rafforzare i propri sforzi per contrastare la tendenza demografica negativa”, promuovendo famiglia, natalità e superamento dei divari sociali e territoriali.

Assegno unico e asili nido

L’Assegno Unico Universale, che attualmente raggiunge circa 9,6 milioni di bambini, con una spesa di 18,2 miliardi nel 2023 (in aumento per il 2024), sarà oggetto di possibili interventi. Si valuta l’esclusione di alcune voci di spesa dal calcolo ISEE, con conseguente aumento dell’importo erogato dall’INPS. In parallelo, prosegue il Piano Asili Nido previsto dal PNRR, con un investimento di 3,24 miliardi per la creazione di 150.480 nuovi posti per bambini tra 0 e 6 anni.

Congedi parentali e bonus mamme

Per favorire la conciliazione vita-lavoro, il governo intende intervenire sui congedi parentali. Si punta a confermare la riduzione del 100% dei contributi, fino a 3.000 euro annui, per le lavoratrici dipendenti con tre o più figli fino ai 18 anni. Per le madri di due figli, il bonus sperimentale introdotto nel 2024 potrebbe essere esteso anche ai prossimi due anni. Inoltre, si valuta l’estensione oltre il 2026 del bonus per le madri di tre o più figli.

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato l’importanza del sostegno alla natalità: “Con i dati attuali sulle nascite non solo non c’è futuro per il sistema previdenziale, ma neanche per quello produttivo”. Il sostegno alle famiglie, quindi, non rappresenta solo un impegno sociale, ma una necessità per la tenuta del sistema Paese.

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