Scuola Alta Formazione e bonus premiale ai docenti meritevoli, il Ministero fisserà nuove date per l’attuazione. EMENDAMENTO Legge di Bilancio
In arrivo gli emendamenti del governo alla Manovra 2023. Discussioni ancora in corso tra le forze di maggioranza per la presentazione delle modifiche al disegno di legge. Due novità in arrivo riguardano anche la scuola.
Secondo quanto raccolto da Orizzonte Scuola, sono due gli emendamenti che presenterà il governo, allo stato attuale (non si possono escludere ulteriori inserimenti prima del varo definitivo del documento). Uno riguarda la scuola di Alta Formazione e il bonus premiale.
L’emendamento all’articolo 98 al fine di favorire il conseguimento degli obiettivi PNRR di competenza del Ministero dell’istruzione e del merito, nonché per rispondere alle richieste della Commissione europea in sede di valutazione del raggiungimento dei target e delle milestone previste nel Piano, fissa la tempistica di adozione dei decreti attuativi della riforma PNRR 2.2 della Scuola di Alta formazione. Inoltre introduce disposizioni volte a rafforzare i percorsi di orientamento, al fine di renderli un elemento strutturale.
Scuola di Alta formazione
In riferimento alla Riforma 2.2 – Scuola di Alta Formazione e formazione obbligatoria dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico- amministrativo si attende il traguardo al 31 dicembre 2022.
Quanto all’attuazione, l’art. 44 del decreto-legge n. 36 del 2022 (L.79/2022), che reca disposizioni in materia di formazione, abilitazione e accesso in ruolo dei docenti, inserisce, al comma 1, lettera i), il nuovo Capo IV-bis al decreto-legislativo n. 59 del 2017, recante “Scuola di Alta formazione dell’istruzione e sistema di formazione continua incentivata“, composto degli articoli 16-bis e 16-ter.
Che cos’è la Scuola di Alta formazione
La Scuola di Alta Formazione è una struttura istituita dal decreto PNRR 2 per garantire un continuo sviluppo professionale e di carriera del personale scolastico attraverso l’erogazione di corsi di formazione online.
Potranno erogare la formazione la Scuola nazionale dell’amministrazione, università, istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, istituzioni scolastiche, enti pubblici di ricerca, istituzioni museali pubbliche e enti culturali rappresentanti i paesi le cui lingue sono incluse nei curricoli scolastici italiani.
Inoltre, altri soggetti che soddisfino determinati requisiti di moralità, idoneità professionale, capacità economico-finanziaria e tecnico-professionale potranno chiedere l’accreditamento per erogare la formazione.
La Scuola di Alta Formazione sarà dotata di un comitato tecnico-scientifico di elevato profilo professionale e le funzioni amministrative saranno garantite dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione.
Verranno coinvolti l’Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), l’Invalsi (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione) e le università italiane e straniere per garantire l’elevata qualità dei corsi di formazione. La formazione sarà obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo e sarà articolata in percorsi di durata almeno triennale.
Ci saranno anche attività di progettazione, mentoring e coaching a supporto degli studenti per raggiungere obiettivi specifici e sperimentare nuove modalità didattiche.
La riforma della formazione riguarderà sia i neoassunti che il personale di ruolo e prevede ore di formazione incentivata per lo sviluppo della professionalità docente. Le attività previste potranno essere retribuite a valere sul fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, con compensi in misura forfettaria
Gli interventi già previsti
Al fine di favorire nel sistema integrato di educazione e di istruzione, il Ministero promuove specifiche iniziative di integrazione di attività, metodologie e contenuti, volti a sviluppare e rafforzare le competenze STEM, digitali e di innovazione.
Il Ministero istituisce fondo finalizzato alla valorizzazione del personale scolastico. In particolare, con tale fondo si intendono sostenere azioni di orientamento, di inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica. Nel novero delle attività rientrano, altresì, le iniziative tese alla definizione della personalizzazione dei percorsi per gli studenti, nonché le attività realizzate in attuazione del PNRR
Nella Legge di Bilancio parla di un “emolumento accessorio una tantum” per oltre 3 milioni di lavoratori dello Stato e degli enti territoriali. Il testo spiega che per l’anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale, sono aumentati di 1 miliardo da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità. Una cifra che permetterebbe un aumento di circa lo 1,5% delle retribuzioni. Pochi euro in più al mese in busta paga per dipendenti pubblici.
Nella Legge di Bilancio è previsto una norma sul dimensionamento scolastico con un taglio calcolato di sedi e organico che avranno effetto principalmente a partire dal 2024/2025
Nella Legge di Bilancio c’è spazio anche per i fondi aggiuntivi da destinare ai concorsi scuola. Tredici milioni, si legge nel provvedimento, saranno destinati alla copertura degli oneri di organizzazione dei concorsi per il reclutamento del personale docente. Con successivo decreto saranno fissati i compensi per i componenti e i segretari di commissioni per i concorsi banditi nel 2023-24-25.
Ancora proroga per quanto riguarda il concorso da bandire indetto nel 2019 e gli incarichi temporanei, di conseguenza, vedono portati ad una nuova scadenza, ovvero il 31 dicembre 2024.