Manovra 2023, il Governo fissa i nuovi punti ma la partita non è ancora chiusa. Le ultime novità
Non c’è ancora la parola fine alla manovra di bilancio 2023 anche se per quanto riguarda l’esecutivo il discorso è praticamente chiuso. Adesso bisogna concludere in commissione e superare lo scontro fra forze di maggioranza e opposizione.
Le opposizioni partono all’attacco dopo che l’ufficio di presidenza della commissione Bilancio ha stabilito la ripresa dei lavori sulla manovra alle 18.30.
Il centrosinistra proponeva di riprendere alle 14 ma – secondo quanto riferito – ha prevalso la linea della maggioranza. “Usano i tempi della commissione per farsi i fatti loro”, attacca Debora Serracchiani. “Il presidente non svolge un ruolo di garanzia”, dice Ubaldo Pagano, capogruppo del Pd in commissione. “La verità è che la manovra non è pronta”, sottolinea Marco Grimaldi di Avs.
Le novità
In base a quanto riferisce l’Ansa, le ultime novità sono già fissate: si allarga la platea (da 20mila a 25mila euro di reddito) per il taglio di tre punti del cuneo fiscale. Salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over 75. C’è l’indicizzazione piena per le pensioni 5 volte la minima.
Il Reddito di cittadinanza sarà per 7 e non 8 mensilità nel 2023, e aumenta da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per chi assume a tempo indeterminato i beneficiari del sussidio.
Viene prorogata al 31 dicembre la Cilas per il superbonus al 110%. Si ripristina la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso. Si aumento dell’80% il congedo parentale. E si escludono le borse di studio destinate a studenti universitari con disabilità dal computo reddituale.
L’emendamento del governo elimina la normativa relativa al Pos mentre il tetto al contante resta a 5mila euro, nonostante un refuso che andrà corretto ha chiarito Giorgetti, mentre un deputato trasmetteva in diretta su Facebook l’intervento del ministro, bloccata poi dopo il richiamo della presidenza.
Opzione donna, così come formulata nella manovra, per ora non cambia. Negli emendamenti del governo non compare infatti alcuna modifica della misura. Che quindi al momento prevede per il 2023 la possibilità dell’anticipo pensionistico con un’età di 60 anni, che può essere ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni, ma limitatamente a tre categorie specifiche di lavoratrici: caregiver, invalide almeno al 74% licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi. Il Pd insiste però per tornare alla versione attualmente in vigore, senza vincoli legati ai figli e valida dunque per tutte le donne.
Cambia la norma della manovra che rivede per il 2023 e 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni. E’ quanto si evince da uno degli emendamenti del governo. Viene, infatti, portata dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (circa 2000-2500 euro). Mentre per le pensioni più alte gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale: dal 55% al 53% per quelle tra 5 a 6 volte il minimo; da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo da 40% a 37% da 8 a 10 volte il minimo e da 35% a 32% negli assegni oltre 10 volte il minimo (oltre 5000 euro).
Gli ultimi interventi aggiuntivi per la scuola
Secondo quanto raccolto da Orizzonte Scuola, sono due gli emendamenti che presenterà il governo, allo stato attuale (non si possono escludere ulteriori inserimenti prima del varo definitivo del documento). Uno riguarda la scuola di Alta Formazione e il bonus premiale.
L’emendamento all’articolo 98 – Scuola di Alta Formazione al fine di favorire il conseguimento degli obiettivi PNRR di competenza del Ministero dell’istruzione e del merito, nonché per rispondere alle richieste della Commissione europea in sede di valutazione del raggiungimento dei target e delle milestone previste nel Piano, fissa la tempistica di adozione dei decreti attuativi della riforma PNRR 2.2 della Scuola di Alta formazione. Inoltre introduce disposizioni volte a rafforzare i percorsi di orientamento, al fine di renderli un elemento strutturale.
L’emendamento all’articolo 138, –Edilizia scolastica, semplificazione amministrativa e accelerazione attuativa per gli enti locali: introduce disposizioni volte a supportare gli enti locali negli interventi di edilizia scolastica nell’attuazione del PNRR. In particolare, viene previsto, per gli enti locali beneficiari, l’utilizzo delle economie di gara derivanti dai ribassi d’asta per gli interventi di edilizia scolastica già autorizzati e confluiti tra i “progetti in essere” del PNRR.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito accelera sulle riforme del PNRR e con un emendamento alla Legge di Bilancio presenta un restyling sull’orientamento e l’introduzione del docente tutor:
Le misure già previste in precedenza dalla manovra
Al fine di favorire nel sistema integrato di educazione e di istruzione, il Ministero promuove specifiche iniziative di integrazione di attività, metodologie e contenuti, volti a sviluppare e rafforzare le competenze STEM, digitali e di innovazione.
Il Ministero istituisce fondo finalizzato alla valorizzazione del personale scolastico. In particolare, con tale fondo si intendono sostenere azioni di orientamento, di inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica. Nel novero delle attività rientrano, altresì, le iniziative tese alla definizione della personalizzazione dei percorsi per gli studenti, nonché le attività realizzate in attuazione del PNRR
Nella Legge di Bilancio parla di un “emolumento accessorio una tantum” per oltre 3 milioni di lavoratori dello Stato e degli enti territoriali. Il testo spiega che per l’anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale, sono aumentati di 1 miliardo da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità. Una cifra che permetterebbe un aumento di circa lo 1,5% delle retribuzioni. Pochi euro in più al mese in busta paga per dipendenti pubblici.
Nella Legge di Bilancio è previsto una norma sul dimensionamento scolastico con un taglio calcolato di sedi e organico che avranno effetto principalmente a partire dal 2024/2025
Nella Legge di Bilancio c’è spazio anche per i fondi aggiuntivi da destinare ai concorsi scuola. Tredici milioni, si legge nel provvedimento, saranno destinati alla copertura degli oneri di organizzazione dei concorsi per il reclutamento del personale docente. Con successivo decreto saranno fissati i compensi per i componenti e i segretari di commissioni per i concorsi banditi nel 2023-24-25.
Ancora proroga per quanto riguarda il concorso da bandire indetto nel 2019 e gli incarichi temporanei, di conseguenza, vedono portati ad una nuova scadenza, ovvero il 31 dicembre 2024.
Congedo parentale:un mese in più con stipendio all’80%
Nel disegno di legge della Manovra 2023 è inserita una misura riguardante il congedo parentale. Le lavoratrici (sia nel settore pubblico che nel privato) avranno un mese di congedo parentale retribuito all’80% del loro stipendio, esattamente come i cinque mesi del congedo di maternità.