Manifestazione nazionale 29 aprile contro la riforma Fornero per il comparto scuola

Di Lalla
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Giuseppe Grasso* – Sono il Presidente (e il Portavoce) del Comitato Civico «Quota 96», costituitosi il 7 marzo scorso, che contesta la parte della riforma pensionistica (cosiddetta Fornero) che impedisce a quei lavoratori della scuola che maturano i requisiti nel corso dell’anno scolastico 2011/2012 di andare in pensione con le regole previgenti alla stessa riforma e li costringe a rimanere in servizio per altri sei lunghi anni.

Giuseppe Grasso* – Sono il Presidente (e il Portavoce) del Comitato Civico «Quota 96», costituitosi il 7 marzo scorso, che contesta la parte della riforma pensionistica (cosiddetta Fornero) che impedisce a quei lavoratori della scuola che maturano i requisiti nel corso dell’anno scolastico 2011/2012 di andare in pensione con le regole previgenti alla stessa riforma e li costringe a rimanere in servizio per altri sei lunghi anni.

Ricordo che, per il mondo della scuola, le cadenze lavorative e pensionistiche sono regolate non secondo l’anno solare, come per tutti gli altri dipendenti pubblici, ma secondo l’anno scolastico. Per esso esiste un’unica ‘finestra’ di uscita: il primo settembre di ogni anno.

La legge Fornero, invece, decretando che può andare in pensione nel 2012 con le vecchie regole solo chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre del 2011, ha dimenticato, clamorosamente, la peculiarità del comparto scuola e ha spezzato l’a. s. in due. Faccio presente che le precedenti riforme pensionistiche avevano tutte previsto un’apposita normativa volta a salvaguardare tale peculiarità.

La data del 31 dicembre 2011, pertanto, non ha alcun senso per la scuola, anzi suona come una beffa per chi vi opera giacché quelli che possedevano questi requisiti erano già in pensione da tre mesi, cioè dal primo settembre del 2011. Per i lavoratori della scuola è da sempre esistita la regola – confermata dal comma 9 dell’art. 59 della legge 449/1997 – che si è collocati a riposo il 1 settembre di ogni anno scolastico purché il requisito
dell’età anagrafica sia raggiunto entro la fine dell’anno solare.

Per ribadire le nostre sacrosante ragioni abbiamo organizzato, per domenica 29 aprile a Roma, una Manifestazione Nazionale autonoma che si terrà in Piazza Santi Apostoli dalle ore 10 alle 14. All’evento, forse il primo nella storia delle battaglie scolastiche ad essere promosso senza il suggello dei sindacati, parteciperanno due esponenti del Pd, l’onorevole Manuela Ghizzoni e la senatrice Mariangela Bastico, oltre ad Alessandra Tibaldi, dell’Idv

*Presidente Comitato Civico «Quota 96»

http://www.comitatocivicoquota96.it

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