Manganellate agli studenti a Pisa, un genitore: “Faremo causa e chiederemo i danni mio figlio è ancora sotto choc per le botte prese”
“Mio figlio è ancora sotto shock per le botte prese. Faremo causa e chiederemo i danni. Non si può usare la forza in quel modo contro dei ragazzini”. È la rabbia di Monica, madre di un sedicenne ferito negli scontri di venerdì a Pisa durante la manifestazione pro-Palestina, in un’intervista a La Repubblica.
Il ragazzo, che frequenta una scuola superiore, ha riportato contusioni multiple dopo essere stato caricato dalla polizia. “Era nel gruppo con gli altri”, racconta la madre. “Nel video della carica più diffuso si sente urlare: ‘Corri Andrea, corri’. Ecco, Andrea è lui”.
Le famiglie dei ragazzi feriti sono decise a fare causa. “Questa è una cosa che non può passare sotto silenzio”, afferma Monica. “Ogni volta che guardo quel video piango ancora”.
“L’unica colpa dei ragazzi era la mancata autorizzazione della manifestazione“, aggiunge la donna. “Ma quello che hanno subito è troppo. Era una manifestazione pacifica, non c’erano motivi per agire così”.
“Mio figlio partecipa alle manifestazioni da quando va in prima”, racconta ancora Monica. “Ha iniziato con quelle per l’ambiente. Non è mai successo nulla”.
Oltre al figlio di Monica, altri ragazzi sono rimasti feriti negli scontri, alcuni in modo grave. Un’amica di suo figlio è rimasta in osservazione per un trauma cranico, un altro è stato colpito all’addome e aveva sangue nelle urine.
“Stiamo parlando di ragazzini, li hanno curati in pediatria“, sottolinea la donna. “A me delle scuse importa fino a un certo punto. Voglio che queste cose non succedano più”.
Le famiglie dei ragazzi feriti chiedono che i colpevoli vengano individuati e puniti. “Non possiamo permettere che la polizia usi la forza in modo sproporzionato contro dei cittadini inermi”, conclude Monica.
L’avvocato che assiste le famiglie ha annunciato che presenterà una denuncia contro gli agenti responsabili delle cariche. La Questura di Firenze ha aperto un’inchiesta per accertare i fatti.