“Mancano docenti qualificati in grado di superare i concorsi”, l’affondo del preside: “Occorre una seria riforma del sistema”
![](https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2021/10/Aula-docenti-720x480.jpg)
A poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico, molti istituti scolastici, in Trentino, affrontano l’incognita di cattedre scoperte, con una carenza di circa 1.800 insegnanti.
Paolo Pendenza, presidente provinciale dell’associazione nazionale dei presidi, sottolinea, in un’intervista al Corriere della Sera, che è un problema che persiste da anni, soprattutto nelle classi di concorso specifiche. In particolare, mancano docenti con specializzazioni in informatica, matematica, fisica e scienze – materie che offrono alternative lavorative rispetto all’insegnamento.
Alcuni potrebbero pensare che organizzare più concorsi possa essere la soluzione. Tuttavia, il problema reale non è la frequenza dei concorsi, ma la mancanza di docenti qualificati pronti a partecipare e a superarli. La vera sfida risiede nella necessità di riformare la professione in modo da renderla più attraente per i giovani.
Una tale riforma era stata proposta dall’assessore Mirko Bisesti, con l’obiettivo di attrarre più insegnanti. Tuttavia, ha incontrato molte critiche, anche all’interno del mondo scolastico. Le forze sindacali e politiche spesso bloccano i tentativi di riforma, rendendo difficile trovare soluzioni reali alla crisi in corso.
Per garantire la copertura delle cattedre, gli istituti sono ora nella fase di reclutamento. L’assegnazione di docenti avviene tramite un processo automatico e casuale, che può escludere docenti meritevoli. Questo approccio ha sollevato preoccupazioni riguardo alla continuità didattica, un aspetto essenziale per gli studenti.