Mancano docenti, DS e personale ATA: in Piemonte l’anno scolastico inizierà con tanti problemi di organico
In Piemonte le lezioni inizieranno il prossimo 11 settembre. Ma a pochi giorni dallo start in tutta la Regione si registrano problemi di organici che difficilmente si risolveranno in tempo.
Come riporta Il Corriere della Sera, mancano insegnanti, collaboratori scolastici, presidi e Dsga: “i posti da dsga disponibili in Piemonte dovrebbero essere intorno a 260, ne sono in arrivo 119 con le immissioni in ruolo che si stanno svolgendo in queste ore”, spiega Maria Grazia Penna, segretaria Cisl Scuola del Piemonte.
“Nella graduatoria del concorso, che prevede anche incarichi di utilizzo, le persone erano 175: se tutte accettassero, resterebbero comunque 85 posti vacanti a cui si aggiungono i posti liberi di fatto per distacchi: diciamo che per più di 90 posti si dovranno comunque attivare le procedure di reggenza ad interim o utilizzo”, ha aggiunto.
Ma c’è anche il problema dei dirigenti scolastici: sono 78 i nuovi presidi attesi in Piemonte dove sono 103 le sedi vacanti, ma bloccati dai ricorsi sull’ultimo concorso.
L’USR ha pubblicato l’elenco delle scuole chiedendo la disponibilità dei presidi per le reggenze: “Ma molti colleghi sono preoccupati di prendersi una scuola per un mese o poco più in un momento delicatissimo come l’avvio dell’anno scolastico – riferisce Antonio Balestra, preside del liceo artistico Cottini e referente dei dirigenti scolastici Flc Cgil –. Questo dimostra come il ministero abbia gestito male la partita, con una ricaduta negativa in particolare al Nord“.
Ovviamente non manca il problema dei supplenti, con le nomine in ritardo: il primo giro delle procedure dalle graduatorie provinciali GPS si effettuerà tra il 28 e il 29 agosto, quando in teoria tutti dovrebbero essere in cattedra il primo settembre.
Le organizzazioni sindacali ricordano anche i ritardi dovuti anche ai concorsi previsti dal Pnrr che non si concluderanno prima del 10 dicembre. Si calcola che in Piemonte circa 1.200 posti saranno accantonati per i vincitori e non potranno quindi essere coperti dalle graduatorie provinciali.
“C’è il caso degli idonei del concorso 2020 che dovrebbero venire prima degli altri, in questo momento le loro assunzioni sono bloccate“, sottolinea Giulia Bertelli, segretaria regionale Cub Scuola, che ha organizzato per il 30 agosto un presidio anche a Torino sotto l’Ufficio scolastico regionale come in dieci città d’Italia.
“Dovrebbe rendere la procedura più trasparente, ma anche più lunga – spiega il preside Giovanni Rossetti, da quest’anno all’Ic Duca d’Aosta, a proposito della novità dell’interpello –. La ricerca di supplenti brevi potrebbe diventare inutile con il rischio di costringere le scuole a arrangiarsi con soluzioni tampone”.
Ad ogni modo, c’è sempre l’emergenza precariato: “Siamo ancora una volta, e di più, al punto del mantenimento del precariato come meccanismo di funzionamento del sistema scuola – fa notare Luisa Limone, segretaria regionale di Flc Cgil –. Le stabilizzazioni di quest’anno lo dimostrano, ancora più degli anni passati, a partire da posti autorizzati non corrispondenti a tutti posti liberi e vacanti pur in presenza di disponibilità di graduatorie di idonei ai concorsi”.
E infine il personale ATA: per quanto riguarda il collaboratori scolastici, ad esempio, “l’Ufficio scolastico regionale ne ha assegnati 69 in più, ma le scuole sono sempre in affanno – fa presente Diego Meli, segretario regionale Uil Scuola –. Le operazioni di immissione in ruolo di bidelli e amministrativi sono iniziate venerdì 23, ma si sa già che su oltre 2 mila posti entreranno solo 800 persone, quindi il 30% resterà precario”.