Maltempo, studente scrive al sindaco per chiudere le scuole. La risposta: “Se scrivete così male non posso”

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Il dialogo, su Facebook, tra uno studente e il sindaco sul maltempo fa riflettere. Tutto nasce dall’allerta meteo in Campania. Un ragazzino scrive al primo cittadino di San Giorgio a Cremano, paese dell’hinterland di Napoli, per chiedere di chiudere le scuole.

L’utente ha scritto al sindaco, su Facebook, affermando che stava piovendo “troppo assai”, commettendo così un errore grammaticale.

Il sindaco non ha fatto finta di vedere la svista e ha risposto: “Troppo assai? E come chiudo le scuole se scrivete così? Dovreste andarci anche il pomeriggio”.

“Emergenza meteo tra il serio e il faceto…e il comico”

Già nelle scorse settimane il primo cittadino aveva rivelato, sempre via Facebook, di essere inondato di messaggi di studenti che gli chiedevano di chiudere le scuole per l’allerta meteo.

Il primo cittadino si è sfogato titolando il post ironicamente: “Emergenza meteo tra il serio e il faceto…e il comico”.

Poi, un lungo sfogo: “Anche stasera passo qualche ora a rispondere a ragazzi o ragazze che mi chiedono di chiudere le scuole. Rispondo tentando di far capire che si chiudono solo nel caso in cui abbiamo materialmente atti che comprovano un reale pericolo. A qualcuno rispondo cercando di far capire che prima viene l’educazione e poi si può contattare qualcuno, mentre con altri instauro battibecchi pseudocomici come quello del post. Se chiudiamo abbiamo i genitori contrari e quelli a favore. Se chiudiamo e non piove, siamo folli perché chiudiamo con il sole. Se non chiudiamo e piove, siamo irresponsabili perché non abbiamo previsto la pioggia”.

“Quando eravamo piccoli noi, non sapevamo neanche cosa fosse l’emergenza meteo. Quando eravamo piccoli noi, non sapevamo neanche chi fosse il Sindaco, figurati potergli scrivere o parlargli. Quando eravamo piccoli noi, se davamo il ‘tu’ a un vicino o ad un prof. i nostri genitori ci davano paterni scappellotti, senza avere assistenti sociali dietro la porta. E rispondo spiegando: che le notizie si prendono dai mezzi di comunicazione ufficiali; che la scuola non è un gioco; che prima di scrivere ci vuole educazione; che a volte una risata ci può aiutare nelle giornate pesanti”, ha concluso il sindaco.

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