Maestra su OnlyFans, la linea sottile tra vita privata e ruolo educativo. Fin dove può spingersi la libertà privata senza compromettere immagine della scuola e rapporto fiduciario?

Il caso della maestra d’asilo nel trevigiano iscritta a OnlyFans ha prepotentemente riportato al centro del dibattito la delicata questione dei confini tra vita privata e responsabilità professionale per il personale scolastico.
La normativa e diverse sentenze giurisprudenziali evidenziano come la condotta extralavorativa possa assumere rilevanza disciplinare, fino a giustificare il licenziamento, qualora comprometta il rapporto fiduciario con il datore di lavoro. Per chi opera nella scuola, questo legame assume un peso specifico maggiore a causa della funzione educativa intrinseca al ruolo.
Pronunce come quella della Corte d’Appello di Milano (n. 388/2022) hanno confermato che comportamenti esterni, anche se oggetto di procedimenti penali ancora pendenti, possono ledere l’affidabilità richiesta, specialmente in un contesto educativo.
Ruolo educativo e immagine pubblica nell’era social
La specificità del ruolo educativo impone agli insegnanti standard di comportamento più elevati rispetto ad altre professioni. La giurisprudenza, come dimostrano le sentenze delle Corti d’Appello di Roma (n. 1252/2024) e Agrigento (n. 403/2023), ha più volte ribadito che la libertà personale trova un limite nel rispetto delle responsabilità professionali e nell’obbligo di non ledere l’immagine dell’istituzione.
Attività svolte su piattaforme digitali, come nel caso di OnlyFans, sollevano interrogativi sull’opportunità e sulla compatibilità con la figura dell’educatore, anche se esercitate al di fuori dell’orario di servizio. Il nodo cruciale diventa bilanciare la tutela della vita privata, garantita anche a livello europeo, con la necessità di preservare la credibilità della scuola e la serenità dell’ambiente formativo.
Verso nuove regole per l’uso dei social media?
Il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. 62/2013) già impone un dovere di decoro e rispetto dei valori istituzionali. Tuttavia, l’evoluzione digitale e la pervasività dei social media spingono verso una riflessione più specifica. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, per voce del Ministro Valditara, sta valutando un aggiornamento normativo per rendere più stringenti le indicazioni sull’uso delle piattaforme online da parte del personale scolastico. L’obiettivo è chiarire come evitare che dichiarazioni o immagini personali possano “danneggiare il prestigio o l’immagine dell’amministrazione” o incidere negativamente sul “livello emotivo e sociale” degli studenti. Mentre le scuole cercano di definire linee guida interne, resta aperto il dibattito su dove tracciare il confine tra libertà individuale e responsabilità professionale degli insegnanti.