Maestra sospesa per recita preghiere in classe, ricorre al tribunale del lavoro

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L’episodio accaduto prima delle vacanze di natale, vorrebbe, secondo alcune ricostruzioni, che una maestra abbia recitato delle preghiere in classe utilizzando una sora di rosario con 10 perline, e  per questo è stata sospesa. Secondo quanto emerso in un secondo momento, tali pratiche non erano isolate e sarebbero avvenute anche in altre occasioni. Ciò ha portato alla sospensione della Maestra, con sospensione dello stipendio.

Evento che ha suscitato non poco dibattito, anche a livello politico, con l’intervento dello stesso Ministro dell’istruzione che ha chiesto approfondimento sulla faccenda.

Le ragioni del reclamo, secondo quanto appreso dall’ANSA, sono diverse e riguardano sia profili procedurali che di merito. Il ministero dell’Istruzione e del Merito sta seguendo il caso e ha già deciso l’invio di tre ispettori, scelti fra persone di particolare esperienza e competenza, affinché verifichino la regolarità del procedimento e la completezza dell’istruttoria. Nei giorni scorsi, il ministro Giuseppe Valditara aveva sottolineato che in base alla relazione tecnica ricevuta – di cui è in possesso ed è riservata – non si è trattato di un caso isolato ma che in precedenza ci sono stati “diversi interventi bonari del dirigente scolastico e il percorso si è svolto su diversi mesi”.

“Anzichè insegnare geografia, storia e matematica, la maestra avrebbe fatto cantare inni religiosi o pregare. E’ quindi una violazione di un obbligo previsto dalla legge – aveva chiarito il titolare dell’Istruzione – Se poi si tratti di canzoni religiose, di bandiera rossa o di leggere Repubblica durante l’ora di matematica, non cambia”.

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