Maestra senza soldi, da ottobre non riceve lo stipendio. Il suo racconto alla Rai: “Ho pensato davvero di lasciare la scuola” [VIDEO]

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La situazione degli insegnanti precari si rivela sempre più critica, come emerge dal caso di Caterina, una maestra a tempo determinato la cui storia è stata esposta nel programma di approfondimento giornalistico “Agorà” su Rai 3.

Dopo quasi sette anni di precariato, Caterina affronta una realtà sconcertante: la certezza che il suo stipendio non verrà mai pagato prima di 90 giorni, una realtà che affligge molti supplenti brevi della scuola pubblica.

Caterina ha subito constatato ritardi inammissibili nel pagamento degli stipendi. Una situazione che ha raggiunto il suo apice quest’anno, con i primi stipendi pagati solo dopo mesi di lavoro iniziato. Tale ritardo ha avuto conseguenze devastanti sulla sua vita quotidiana, costringendola a rinunciare a necessità basilari come fare una passeggiata natalizia o persino mettere benzina nella sua auto.

Nonostante questi ostacoli, Caterina ha sempre cercato di mantenere la sua indipendenza economica. Con determinazione, è riuscita ad acquistare una macchina e una casa con i suoi risparmi dal lavoro nel settore privato. Tuttavia, la precarietà e l’instabilità economica le hanno impedito di fare affidamento su uno stipendio regolare dallo Stato, lasciandola in una situazione finanziaria precaria all’età di 47 anni.

La storia di Caterina mette in luce un problema sistemico che affligge il mondo dell’istruzione, una realtà in cui insegnanti dedicati come lei devono combattere per ottenere ciò che è giustamente loro.

La situazione spiegata dal Ministero

Martedì, durante il Question Time in Commissione Cultura alla Camera, il sottosegretario all’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti, rispondendo all’interrogazione di Forza Italia, ha parlato del pagamento dei supplenti brevi e saltuari.

La procedura di pagamento di questo personale è molto complessa, dato che coinvolge tanti soggetti”, dice Frassinetti in risposta all’interrogazione di Forza Italia.

In particolare – prosegue – il meccanismo prevede che l’inserimento dei contratti, l’eventuale variazione di stato giuridico e l’autorizzazione dei ratei sia svolta dalle istituzioni scolastiche, mentre per l’assegnazioni delle risorse finanziarie è di competenza del MIM e l’elaborazione del cedolino unico e liquidazione al MEF“.

La liquidazione degli arretrati del CCNL 2019/2021 – spiega Frassinetti – ha determinato un depauperamento delle risorse finanziarie per le supplenze brevi e saltuari. A fronte di ciò, il Mim si è attivato per reperire le risorse e apportare le necessarie variazioni in bilancio, fornendo indicazioni utili al MEF da settembre a dicembre 2023″.

A gennaio – precisa la sottosegretaria – sono stati effettuati i pagamenti per un volume di a 300 milioni di euro“.

Proprio per realizzare un sistema più snello per il pagamento degli stipendi– continua – è stata istituita una task force per riformare la procedura di pagamento. Già da questo mese cono state attivate, con la collazione di NoiPa, azioni migliorative del processo, che permetteranno il pagamento dei ratei contrattuali dei periodi pregressi“.

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