Maestra con stipendio “mini”, manca la Rpd, Anief: il giudice di Trapani la risarcisce con 2.318 euro

La Retribuzione professionale docente va assegnata a tutti gli insegnanti: negarla ai precari è un illecito. A confermarlo è il giudice del lavoro di Ragusa nell’esaminare il ricorso di una docente di scuola primaria – assistita dai legali Anief – che ha svolto supplenze per brevi periodi tra il 2013 e il 2018 senza vedersi mai riconoscere nella busta paga la voce della “RPD”.
La Retribuzione professionale docente va assegnata a tutti gli insegnanti: negarla ai precari è un illecito. A confermarlo è il giudice del lavoro di Ragusa nell’esaminare il ricorso di una docente di scuola primaria – assistita dai legali Anief – che ha svolto supplenze per brevi periodi tra il 2013 e il 2018 senza vedersi mai riconoscere nella busta paga la voce della “RPD”. Nella sentenza del Tribunale siciliano si ricorda che la Retribuzione professionale docente è “un emolumento avente natura fissa e continuativa, non collegato a particolari modalità di svolgimento della prestazione del personale docente ed educativo” che rientra “nelle «condizioni di impiego» che, ai sensi della clausola 4 dell’Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, il datore di lavoro, pubblico o privato, è tenuto ad assicurare agli assunti a tempo determinato i quali «non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato”.
Dopo avere anche ricordato che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha chiarito in più occasioni che “la clausola 4 dell’Accordo esclude in generale ed in termini non equivoci qualsiasi disparità di trattamento non obiettivamente giustificata nei confronti dei lavoratori a tempo determinato”, il giudice del lavoro di Trapani ha condannato “l’amministrazione resistente al pagamento, in favore” della docente “del complessivo importo di € 2.318,13, oltre interessi legali fino al soddisfo”, oltre che “a rifondere ai procuratori antistatari” delle “spese processuali, liquidate in € 1.150,00, oltre IVA, CPA e rimborso forfetario spese generali”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il parere anche di questo giudice “è la riprova che i contratti a tempo determinato di tipo ‘breve e saltuario’ non hanno nulla di diverso rispetto agli altri. Questo significa che chi ha svolto supplenze senza vedersi assegnare i circa 170 euro mensili di Rpd ha tutte le ragione per rivolgersi al nostro sindacato e decidere di fare ricorso specifico per il recupero della Retribuzione professionale docente: si tratta di soldi sottratti che possono essere recuperati grazie al lavoro prezioso dei nostri legali”, conclude il sindacalista autonomo.