Maestra a “Temptation Island Vip”, Facci (Libero): meglio di chi fa lezioni private in nero

WhatsApp
Telegram

Nella mattinata odierna, abbiamo riferito sul caso di una maestra del vicentino che parteciperà al reality “Temptation Island Vip”, ricoprendo il ruolo della tentatrice di uomini fidanzati.

Maestra partecipa a Temptation Island: “a scuola si guadagna poco”

Le critiche

La notizia ha suscitato un diverse critiche, a cominciare da quelle dell’Assessore all’Istruzione della regione Veneto, Elena Donazzan, che così afferma (come leggiamo in un articolo su Libero): “ci affanniamo a ribadire in ogni occasione che il ruolo dell’insegnante è un ruolo che socialmente va rispettato e valorizzato: ci indigniamo poi ogni qualvolta un docente viene offeso, aggredito o deriso dagli studenti o dai loro genitori, come spesso purtroppo è accaduto. Ma se una insegnante il discredito se lo getta autonomamente come in questo caso partecipando ad un reality così discutibile, non sta forse arrecando danno a tutta la categoria e al lavoro delle Istituzioni?”.

La Donazzan ha concluso il suo intervento invitando i genitori a non far vedere la maestra in TV.

La difesa della maestra

La maestra ha risposto all’Assessore affermando che la moda e adesso il nuovo programma costituiscono il suo secondo lavoro, grazie al quale è riuscita a sostenersi, considerato che lo stipendio degli insegnanti non è così elevato anzi…

La maestra, infine, ha evidenziato che è bene che gli insegnanti coltivino le proprie passioni.

La difesa di Facci

Filippo Facci, nel succitato articolo, ha preso le difese della maestra: non fa la lap dance in locali per camionisti bulgari, e non è neppure una di quelle insegnanti eccentriche che va a scuola in calze a rete e poi chiede “ma che c’è di male”?

Facci, infine, ha affermato di preferire la maestra che partecipa al reality a quelle che fanno lezioni private in nero e a quelle politicizzate.

WhatsApp
Telegram

“Apprendimento innovativo”, un nuovo ambiente che permette al docente di creare un’aula virtuale a partire da una biblioteca didattica di contenuti immersivi. Cosa significa?