Luca Zingaretti: “I ragazzi di oggi? Incapaci di desiderare davvero, perché non conoscono il tempo dell’attesa”

Luca Zingaretti, noto attore e regista, ha affrontato la paternità in età matura, diventando padre di due bambine, oggi di 9 e 13 anni, insieme alla compagna Luisa Ranieri.
In un’intervista a Il Venerdì de La Repubblica, ha ammesso di averci messo un po’ a decidere: “Luisa lavorava tantissimo e a un certo punto le ho detto: io quest’anno mi riproduco, chi c’è, c’è!”. La convivenza tra carriera e famiglia non è stata semplice, soprattutto per un mestiere che li porta spesso lontani da casa. “Ci siamo divisi bene i compiti: quando parte lei, io sto. E il contrario”, ha spiegato.
La sfida della privacy e l’educazione delle figlie
Essere una coppia famosa ha comportato difficoltà aggiuntive, soprattutto nella gestione della privacy familiare. Zingaretti ha raccontato di aver dovuto spiegare alle figlie perché, in presenza dei paparazzi, le allontanava: “Non era per escluderla, ma per proteggerla”. Un equilibrio delicato, reso ancora più complesso dall’esposizione mediatica e dai social network, che rendono più difficile preservare l’intimità.
Le preoccupazioni per una generazione senza attesa
Zingaretti si dice preoccupato per le nuove generazioni, che definisce “incapaci di desiderare davvero, perché non conoscono il tempo dell’attesa”. A 18 anni, la sua vita era scandita da passioni semplici, come il calcio: “Andavo a letto alle nove e mezza dopo una telefonata con un amico a raccontarci come avevamo ingrassato gli scarpini”. La svolta arrivò con l’ammissione all’Accademia d’arte drammatica, un traguardo che lo portò lontano dal calcio e verso il successo artistico. Oggi, però, teme che per i giovani sia più difficile trovare la propria strada: “Non ho conosciuto vuoti, ma oggi è tutto più complicato”.
Scuola e minori nell’era digitale: nuove sfide educative
La riflessione di Luca Zingaretti sulla difficoltà di proteggere le figlie dall’invasione dei paparazzi apre una questione cruciale per il mondo scolastico: come aiutare bambini e ragazzi a navigare consapevolmente nell’oceano digitale? Oggi, secondo i dati del Safer Internet Centre, ben il 70% degli under 13 possiede almeno un profilo social, spesso senza comprendere appieno i rischi connessi alla condivisione online.
Le scuole si trovano in prima linea in questa battaglia per la privacy digitale. L’educazione civica, resa obbligatoria dalla Legge 92/2019, rappresenta un’opportunità preziosa per affrontare temi come il diritto all’oblio e il consenso informato. Alcuni istituti stanno già sperimentando approcci innovativi, come laboratori con la polizia postale o l’adozione di protocolli anti-bullismo che prevedono sistemi di segnalazione anonima, in linea con quanto previsto dalla Legge 71/2017.
La sfida della gratificazione immediata
L’osservazione di Zingaretti su una generazione “incapace di desiderare” perché abituata alla gratificazione immediata dei social network tocca un nervo scoperto del sistema educativo.
Alcune scuole stanno rispondendo a questa emergenza educativa attraverso:
- percorsi didattici che valorizzano il processo di apprendimento più del risultato finale
- progetti interdisciplinari a lungo termine
- una nuova attenzione alla pedagogia dell’errore