Lotta alla dispersione scolastica: verifica delle competenze, docente dedicato, corsi pomeridiani e piani didattici personalizzati. Il piano Valditara per gli alunni stranieri
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato un nuovo piano per sostenere l’apprendimento della lingua italiana da parte degli studenti stranieri nelle scuole italiane.
L’iniziativa, che sarà implementata a partire dall’anno scolastico 2024-2025, mira a migliorare l’inclusione e ridurre il tasso di dispersione scolastica tra gli alunni non italofoni.
Punti chiave del piano
- Verifica delle competenze linguistiche: Le scuole dovranno valutare le conoscenze di italiano degli studenti stranieri al momento dell’iscrizione.
- Insegnante dedicato: Nelle classi con almeno il 20% di studenti stranieri senza competenze di base in italiano, sarà assegnato un docente specializzato nell’insegnamento dell’italiano come lingua straniera.
- Corsi pomeridiani: Saranno attivati corsi extracurricolari per il potenziamento linguistico.
- Piani didattici personalizzati: Le scuole predisporranno percorsi di studio su misura per gli studenti stranieri.
Definizione di “studente straniero”
Il piano si rivolge specificamente agli alunni che si iscrivono per la prima volta al sistema scolastico e dimostrano di non avere competenze sufficienti in lingua italiana per seguire le lezioni regolari. Il piano è incluso nel Decreto Sport&Scuola per l’avvio regolare dell’anno scolastico, che dovrebbe essere convertito in legge prima della pausa estiva del Parlamento.
Contesto e motivazioni
Il Ministro Valditara ha più volte sottolineato la necessità di affrontare il problema della dispersione scolastica tra gli studenti stranieri, che supera il 30%, un dato significativamente più alto rispetto alla media nazionale del 12,7% e alla media europea.
L’Italia mira a raggiungere l’obiettivo europeo del 9% di dispersione entro il 2030. Il piano dovrà affrontare le differenze tra Nord e Sud, con particolare attenzione alle periferie delle grandi città settentrionali. L’obiettivo principale, secondo il governo, è garantire una reale inclusione degli studenti non italiani nel sistema scolastico.
Il pacchetto sostegno
Non solo il piano dedicato agli alunni stranieri nel Decreto 71 in sede di esame alla Camera. Ecco le misure previste (soggette a variazione nel percorso di conversione in legge).
Nuovi percorsi di specializzazione per i docenti “precari” di sostegno
Per far fronte alla cronica carenza di docenti specializzati sul sostegno, il decreto interviene introducendo, in aggiunta all’offerta formativa delle università, una nuova offerta formativa di specializzazione sul sostegno, erogata da INDIRE (ente pubblico di ricerca già deputato alla formazione del personale della scuola), rivolta ai docenti “precari” con 3 anni di servizio, che da anni quindi già svolgono questo ruolo, per quanto privi di specializzazione. L’intervento, di natura transitoria ed eccezionale, si rivolge ad una platea di circa 85 mila docenti che l’attuale sistema di specializzazione non è riuscito ad intercettare.
Risoluzione del contenzioso sui titoli esteri
La stessa misura contiene anche un altro aspetto, ovvero interviene anche al fine di favorire la risoluzione del contenzioso collegato al mancato riconoscimento dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero.
Si prevede, infatti, che i circa 11 mila soggetti con istanza di riconoscimento o contenzioso pendente possano accedere a percorsi di specializzazione “ad hoc”, sempre erogati da INDIRE. In questo modo, i docenti rinunceranno al contenzioso e riceveranno al termine del percorso riservato di specializzazione, il titolo idoneo per insegnare agli alunni e studenti con disabilità.
Continuità didattica agli alunni con disabilità
Altra misura, molto contestata: al fine di garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno, si prevede la possibilità, su richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità, di ottenere la conferma del docente in servizio nel precedente anno scolastico, previa valutazione da parte del dirigente scolastico e nell’interesse del discente.
La conferma viene disposta prioritariamente nei confronti dei docenti in possesso dello specifico titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni con disabilità.
Le altre misure
Valutazione dei dirigenti scolastici
Viene finalmente introdotto un nuovo modello di valutazione per i dirigenti scolastici in grado di misurare la loro attività sulla base di parametri di merito. L’intervento si inserisce nel solco di una stagione di importante valorizzazione, anche economica, del ruolo di dirigente scolastico, al quale corrisponde un conseguente adeguamento dei relativi sistemi di valutazione, secondo i modelli più virtuosi indicati per tutto il comparto pubblico. Con la disposizione proposta si garantisce un’oggettiva e trasparente valutazione delle performance individuali sulla base di obiettivi definiti e misurabili, consentendo il riconoscimento della retribuzione di risultato in base al raggiungimento degli obiettivi assegnati. Il nuovo modello di valutazione sarà contenuto in un decreto del Ministro, da adottarsi con il doveroso coinvolgimento dei sindacati.
Mobilità dirigenti scolastici
Si introduce una norma transitoria, valevole solo per il prossimo anno scolastico, per regolare la mobilità dei dirigenti scolastici, nelle more dell’entrata in vigore del CCNL appena siglato, prevedendo di innalzare al massimo (100%) la percentuale di posti disponibili a beneficio della mobilità dei dirigenti attualmente nei ruoli.