Lodolo D’Oria: “Docenti ad alto rischio burnout, ma non lo sanno. Diagnosi psichiatriche salite all’80%”

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I dirigenti scolastici sono stressati perché hanno 40 mila incombenze. Le diagnosi psichiatriche nelle inidoneità all’insegnamento sono in forte aumento: dal 1992 al 2023 sono passate dal 31% all’80%. A dirlo in un’intervista al Corriere della Sera è Vittorio Lodolo D’Oria, medico specialista che da 33 anni si occupa di malattie professionali degli insegnanti.

I dirigenti scolastici sono oggi “come persone a cui lo Stato dà un coltellino svizzero per attraversare a piedi l’Amazzonia. Il loro lavoro è difficilissimo. Ma non si tratta di burnout“.

Dal 2022 il burnout viene riconosciuto come condizione ma non come patologia” spiega il medico. Si tratta appunto “di una condizione di affaticamento fisico ed emotivo che provoca un atteggiamento apatico e cinico, ed è frequente quando c’è uno stato di stress lavoro correlato”.

Ad essere ad alto rischio burnout sono i docenti, spesso ignari della condizione e delle conseguenze. Un tema di cui il dottor D’Oria si è occupato in diversi studi e sul quale è tornato nel recentissimo libro “Pazzi per la scuola 2. Burnout e maestreghe”.

Non esiste altra professione in cui il rapporto con l’utenza – e per giunta la medesima utenza – avvenga in maniera così insistita, reiterata e protratta per tutti i giorni, più ore al giorno, 5 giorni alla settimana, 9 mesi all’anno, per cicli di 3/5 anni” aveva spiegato il medico in un’intervista a Orizzonte Scuola. Per questo il rischio è più elevato proprio per gli insegnanti.

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