L’odissea sanitaria di una docente siciliana alle prese con un tumore: “Otto mesi per una diagnosi, tutto il mio stipendio in viaggi per curarmi fuori”

Una storia di sanità lenta e inefficace che ha spinto una docente siciliana a cercare cure fuori dalla sua regione. Dopo un’attesa di otto mesi per l’esito di un esame istologico, la donna ha scoperto di avere un tumore in fase avanzata. Ora, per curarsi, spende gran parte del suo stipendio in viaggi settimanali a Milano.
La docente, 56 anni, aveva subito un intervento per un fibroma all’utero alla fine del 2023, affidandosi alla sanità della sua terra. Tuttavia, la lunga attesa per l’esito dell’esame istologico ha permesso al tumore di progredire. “Dopo l’isterectomia, non avendo avuto subito l’esito, il tumore ha cominciato a camminare”, ha dichiarato la donna a La Repubblica. “Era stato diagnosticato come un semplice fibroma senza neppure l’urgenza e invece era molto più grave”. Delusa e preoccupata, ha deciso di rivolgersi a una struttura a Milano, dove ha trovato efficienza e rapidità. “Mi hanno subito rifatto l’esame istologico perché dopo otto mesi volevano essere sicuri dell’esito”.
Nonostante la difficile situazione, la docente non si arrende e trasforma la sua vicenda personale in una battaglia per migliorare la sanità in Sicilia. “La mia battaglia è per il futuro dei miei figli e di tutti i ragazzi che vogliono crescere in questa Isola. Per tutti i malati che non possono curarsi altrove come sto facendo io. La Sicilia si merita una buona sanità”. La sua storia è diventata un simbolo delle difficoltà che molti pazienti siciliani affrontano quotidianamente.
Il ministero della Salute ha richiesto chiarimenti all’Asp di Trapani sui tempi di lavorazione dei campioni istologici. Il manager dell’Asp, Ferdinando Croce, ha promesso di smaltire l’arretrato entro il 31 marzo e di refertare i nuovi campioni entro gennaio 2025. La docente, però, chiede azioni concrete e giustizia,