L’OCSE chiede all’Italia maggiore valorizzazione per istruzione tecnica e professionale
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Red – L’Ocse nel rapporto annuale Going for Growth (Obiettivo Crescita), appena pubblicato, critica il sistema educativo italiano, per il basso rendimento rispetto alla spesa sostenuta.
Red – L’Ocse nel rapporto annuale Going for Growth (Obiettivo Crescita), appena pubblicato, critica il sistema educativo italiano, per il basso rendimento rispetto alla spesa sostenuta.
L’Italia in effetti non ha conseguito risultati brillanti nel programma PISA, ha una bassa percentuale di lavoratori occupati in possesso di laurea e diploma, alti tassi di dispersione scolastica e di giovani "Neet", che sono fuori dalla scuola e fuori dal mondo del lavoro.
Secondo l’organizzazione europea l’Italia dovrebbe fare di più per offrire possibilità di crescita nella formazione e nel lavoro a persone con basso livello di qualifica: questo è un dato importante e se ne ha conferma proprio dalla CGIA di Mestre, che ha commentato i dati dell’ISTAT sull’occupazione dei giovani under 40. Questi trovano in certi settori dell’artigianato lavoro e soddisfazione professionale, anche se si potrebbe fare ancora di più per certi settori putroppo in estinzione.
L’OCSE raccomanda poi di migliorare la valutazione nella scuola secondaria, convincendo soprattutto gli insegnanti della sua validità, ma è necessario allargare l’offerta di percorsi di formazione professionale postsecondaria, anche per quanto riguarda l’apprendistato: in Italia ci si è già mossi in questa direzione varando 27 Istituti Tecnici Superiori.
Infine ci viene consigliato di aumentare le tasse universitarie, ma nello stesso tempo introdurre un sistema di prestiti ad hoc per gli studenti con rimborso in base al reddito.