Lo studio del dopoguerra alla secondaria, più arte e musica già dalla scuola primaria. Si attendono le nuove indicazioni nazionali promosse da Valditara

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Da alcuni mesi il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara si è “esposto” promuovendo una revisione delle indicazioni nazionali della scuola. Già nominata la commissione di esperti, gli ambiti di intervento sarebbero diversi.

La nuova squadra di esperti per la revisione

Per la revisione delle indicazioni, Giuseppe Valditara ha affidato infatti, come già spiegato in precedenza, nei mesi scorsi il coordinamento scientifico della Commissione a Loredana Perla, ordinario di Didattica e Pedagogia speciale all’Università di Bari, coautrice dell’ultimo libro di Ernesto Galli della Loggia “Insegnare l’Italia, una proposta per la scuola dell’obbligo”.

Ad affiancare Perla ci sarà Francesco Emmanuele Magni, consulente del ministro, Laura Sara Agrati pedagogista dell’Università telematica Pegaso, Giuseppe Cappuccio, ordinario di Pedagogia sperimentale a Palermo, Massimiliano Costa, ordinario di Pedagogia Sperimentale a Ca’ Foscari, Evelina Scaglia, associato di Pedagogia a Bergamo, Alessia Scarnisci, ordinario di Pedagogia dell’Universitas Mercatorum, Viviana Vinci dell’università di Foggia.

Bisogna ricordare che le attuali indicazioni nazionalivalide dal 2012, sono state elaborate sotto la guida del Ministro Francesco Profumo e vide fra gli esperti che collaborarono alla redazione personaggi del calibro di Giancarlo Cerini ed Eraldo Affinati.

La squadra di esperti era guidata allora da Mauro Ceruti e Italo Fiorin, rispettivamente Presidente e Coordinatore della Commissione incaricata.

Le nuove indicazioni nazionali: dal dopoguerra all’arte e alla musica

Valditara ha già dato un assaggio di quello che, a suo modo di vedere, dovrà essere rivisto.

Per quanto riguarda la scuola secondaria, per il Ministro è fondamentale revisionare “i programmi” di Storia, annunciando che gli esperti da lui nominati sono già al lavoro. In particolare, si dovrà inserire lo studio di quanto avvenuto nel dopoguerra.

Ma il Ministro ha da subito lanciato la proposta di revisione delle Indicazioni nazionali puntando su arte e musica ad esempio:  “Arte e musica possono avere sempre più spazio nei nostri programmi scolastici, per questo ho chiesto ad un gruppo di pedagogisti di riflettere sulle nuove indicazioni nazionali. Credo che sin dalle scuole Primarie dovremmo dare uno spazio importante a queste materie”, aveva detto Valditara.

Scettiscismo sul progetto di revisione

Recentemente, la Fondazione Agnelli ha sollevato perplessità in merito al progetto del Ministro. In particolare la Fondazione guidata da Andrea Gavosto, ha posto dubbi sull’urgenza di tale revisione, considerando che le attuali Indicazioni, aggiornate nel 2018, sono ancora ampiamente apprezzate e considerate un valido riferimento dal mondo della scuola.

Inoltre, la Fondazione Agnelli si interroga sulla necessità di intervenire in modo così radicale su un testo che ha dimostrato la sua validità, soprattutto alla luce di recenti documenti ministeriali, come le Linee Guida sull’insegnamento delle STEM, che si basano proprio sulle Indicazioni del 2012.

Altra nota dolente, viene evidenziata l’assenza di un documento di discussione preliminare da parte della Commissione, che ha reso difficile fornire risposte puntuali alle domande poste durante l’audizione avvenuta pochi giorni fa.

Anche le organizzazioni sindacali, sentite a tal proposito, non hanno compreso l’urgenza di intervenire su un tema così complesso e delicato. Tuttavia, se revisione deve essere, hanno chiesto a gran voce il coinvolgimento di tutti gli attori sociali in campo.

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