Lo spot del supermercato racconta il divorzio dagli occhi di un bambino: “La spesa non è solo un atto d’acquisto” [VIDEO]

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Esselunga, un colosso del settore della grande distribuzione in Italia, ha fatto il suo ritorno in televisione con una campagna pubblicitaria che si distingue dalla norma.

Sotto il messaggio “Non c’è una spesa che non sia importante”, la campagna è stata rivelata attraverso un cortometraggio intitolato “La pesca”.

Invece di un tipico spot pubblicitario, Esselunga ha optato per un cortometraggio dal linguaggio cinematografico. Diretto da Rudi Rosenberg, il corto è stato girato a Milano ed è stato trasmesso per la prima volta ieri sera sulle principali reti televisive italiane.

La narrazione pone un’enfasi su elementi umani e quotidiani. Il soggetto del cortometraggio è una spesa quotidiana vista attraverso gli occhi di una bambina, evidenziando che ogni prodotto nel carrello ha un significato più profondo di quello che appare. “La spesa non è solo un atto d’acquisto, ha un valore simbolico molto più ampio”, spiega Roberto Selva, Direttore marketing e clienti di Esselunga.

Fondata nel 1957, Esselunga. con oltre 180 negozi, 25.000 dipendenti e un fatturato di 8,8 miliardi di euro, è una delle principali realtà italiane nel settore.

Lo spot ha fatto schizzare l’hashtag con il nome Esselunga tra i trend di ricerca su X. Sulla campagna, gli utenti si sono divisi, tra quelli che hanno apprezzato il filmato “in una valle di lacrime” per la scelta di aver messo “il divorzio dal punto di vista dei figli piccoli”, e chi pensa che sia una “strumentalizzazione” e si chiede se “tra i pubblicitari ci sono Adinolfi, Pillon o altri psicologi e terapeuti familiari”. Ma c’è anche ci la mette più sul pratico, facendo notare come “la frutta va messa nel sacchetto”, “non va presa con le mani e messa nel carrello e sul nastro senza essere imbustata e prezzata”.

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