Lo sport entra nella Costituzione, via libera definitivo: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva”

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Con 312 voti favorevoli, raggiungendo così la maggioranza dei due terzi dei componenti, la Camera ha approvato all’unanimità in via definitiva la riforma costituzionale in materia di attività sportiva, che prevede, all’articolo 33 della Carta, che “la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Il premier Meloni

“L’approvazione all’unanimità in via definitiva in Parlamento della riforma costituzionale per l’introduzione dello sport in Costituzione rappresenta una pagina storica per la Nazione. Riconoscere nella nostra Carta fondamentale il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme è una vera e propria rivoluzione culturale”. Lo dichiara il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Per il premier “è una vittoria dello sport in ogni sua declinazione – non solo agonistica ma anche dilettantistica, amatoriale, di base e di prossimità -, è un segno di attenzione nei confronti di tutti i cittadini che praticano attività sportiva ed è il riconoscimento di tutti gli operatori e i lavoratori del mondo dello sport, un segmento significativo della nostra economia per troppo tempo dimenticato. Il governo farà la sua parte per dare concreta attuazione a questa nuova norma costituzionale”.

Il sottosegretario Frassinetti

“L’inserimento dello sport in Costituzione è stato approvato all’unanimità oggi alla Camera, lo sport così entra definitivamente nella nostra Costituzione. Si tratta di un fatto di portata storica che testimonia la volontà del Governo e del Parlamento di promuovere la pratica sportiva per tutti i cittadini, e questo ci auguriamo abbia un impatto positivo sulla salute e sul benessere degli italiani. La modifica dell’Articolo 33 della Costituzione riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Con l’approvazione di questa legge costituzionale siamo certi che si rafforzeranno i valori sportivi che hanno anche una portata educativa e sociale per la riqualificazione delle strutture sportive e delle palestre” questo quanto dichiara l’on. Paola Frassinetti, Sottosegretario all’Istruzione e al Merito.

Il ministro Abodi

La riforma costituzionale approvata in via definitiva dalla Camera che introduce in Costituzione, all’articolo 33, la norma in base alla quale “la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”, rappresenta “un punto di svolta” e “il solenne impegno di costruire assieme una sostanza rispetto ad una modifica costituzionale, frutto ponderato, valutato di quanto fosse necessaria”. Lo ha affermato, intervenendo in Aula, il ministro per lo Sport, Andrea Abodi.

“Considero lo sport – ha detto ancora l’esponente dell’Esecutivo – una difesa immunitaria sociale, mi auguro che questa definizione aiuti tutti a comprenderne l’importanza e a comprendere l’importanza del rafforzamento delle difese immunitarie in senso generale e tanto più quelle sociali”.

“Da parte mia il dovere di garantire sul mio onore che è quello che è scritto non rappresenti semplicemente un’enunciazione di un principio, ma l’inizio di un percorso di responsabilità, dove sono sicuro che saremo tutti dalla stessa parte, a fare in modo che ci sia attuazione dal punto di vista sociale, sostanziale, perchè lo sport non sia soltanto la celebrazione delle vittorie, ma sia l’affermazione -ha concluso Abodi – dei principi e dei valori dei quali siamo tutti portatori e beneficiari, a vantaggio soprattutto dei nostri figli, dei nostri nipoti e di quelli che verranno”.

Fratelli d’Italia

“Con il voto definitivo della Camera dei deputati diventa realtà il riconoscimento dell’attività sportiva all’articolo 33 della Costituzione. Un traguardo atteso da tempo, fin da quando fu presentato il primo progetto di legge costituzionale da parte del senatore Giulio Macerati, capogruppo al Senato di Alleanza Nazionale nel 1997. Milioni di praticanti dello sport, da quello di base fino ai campioni, aspettava questo riconoscimento. Lo sport non è più figlio di un Dio minore e riceve il massimo riconoscimento dopo 75 anni in cui era rimasto negletto. Non è un caso che il provvedimento si concretizzi in questa legislatura perché per volontà di Fratelli d’Italia e del centrodestra è stato inserito nel programma di governo”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, primo firmatario della legge costituzionale per il riconoscimento dello sport in Costituzione.

“Voglio ringraziare il presidente Meloni, il ministro Abodi, il ministro Ciriani, i parlamentari di tutte le forze politiche che hanno lavorato in questo senso ed espresso un larghissimo consenso affinché il riconoscimento diventasse immediatamente operante nella Carta. Si tratta della quarantottesima modifica della Costituzione, considerando anche le otto operate direttamente dall’Assemblea costituente, la prima modifica costituzionale della diciannovesima legislatura, la prima modifica costituzionale dell’era Meloni. Per lo sport si tratta di un nuovo inizio, un inizio atteso da 75 anni”, conclude Iannone.

Lega

“Con l’ingresso dello Sport in Costituzione si colma una lacuna lunga 75 anni. Si agevola l’accesso all’attività sportiva non solo per il benessere psicofisico, ma anche come occasione di sviluppo sociale. Aggregazione e integrazione, per preservare i nostri figli dalla tossicità digitale. Vogliamo che tornando da scuola, invece che ostaggi di smartphone e tablet, frequentino campi da calcio, palestre, piscine. Lo dico da padre. È soprattutto pensando ai più piccoli che abbiamo fortemente voluto questa riforma costituzionale. Questa legge, unitamente alla reintroduzione dei Giochi della Gioventù e all’assunzione di migliaia di docenti specializzati in educazione motoria nella scuola primaria, rappresenta una delle battaglie storiche della Lega”. Così il deputato Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione, dichiarando il voto favorevole della Lega all’ingresso dello Sport in Costituzione.

Forza Italia

“Questa riforma che introduce lo sport in Costituzione è importante: lo sport è un elemento di aggregazione, un fattore di inclusione, ma vuol dire anche salute e, per questo, contribuisce a razionalizzare e a far diminuire la spesa sanitaria, ed è fondamentale nell’aiuto di alcune disabilità”. Così Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali, intervenendo in aula a Montecitorio sulla proposta di legge che modifica l’articolo 33 introducendo lo sport in Costituzione.

“Con questo voto – ha proseguito – non modifichiamo soltanto un articolo della Costituzione, ma assumiamo formalmente e solennemente un impegno a realizzare il dettato della nuova Carta: dobbiamo lavorare perché a tutti i cittadini, piccoli e grandi, ma a partire proprio dalle bambine e dai bambini, sia garantito il diritto a praticare lo sport, realizzando strutture e infrastrutture funzionali e moderne, anche dove oggi non ci sono. Abbiamo il dovere di potenziare l’offerta nelle scuole, utilizzando al meglio, anche nei mesi estivi, le strutture presenti negli istituti di ogni ordine e grado”. “Approviamo a meno di un anno dall’inizio della legislatura la prima modifica costituzionale: nella scorsa ne furono approvate quattro. Vogliamo fare di più e meglio, e portare a compimento una grande riforma delle istituzioni che renda l’Italia più rapida ed efficiente, capace di affrontare le grandi sfide del futuro”, ha concluso Russo.

Partito Democratico

“In questa aula, il 22 dicembre 1947, l’Assemblea approvò la Costituzione della Repubblica, un patto capace, 75 anni dopo, di raccoglierci ancora sotto un’unica bandiera e rappresentare il nostro essere italiani. Un patto, è bene ricordarlo in ogni occasione, democratico e antifascista! Pensare di poter correggere quel lavoro straordinario mette i brividi. Oggi rispondiamo alla necessità di attualizzarlo. Aggiungeremo alla Carta costituzionale queste parole: ‘La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme’”. Lo ha detto in aula alla Camera il deputato dem Mauro Berruto, annunciando il voto favorevole del gruppo del Partito democratico alla modifica dell’articolo 33 della Costituzione in materia di attività sportiva.

“Lo faremo – ha proseguito l’esponente dem – all’articolo 33, quello che parla di arte e di scienza, cosa che da allenatore mi entusiasma, perché lo sport è arte e scienza. Come potrà, da domani, la Repubblica non aiutare le famiglie che vogliono adempiere al loro dovere educativo, ma non riescono a sostenere la spesa per iscrivere i propri figli a un’attività sportiva? E penso a una figura per me insostituibile. Un ragazzo del Sud, profeta della fatica. Si chiamava Pietro Mennea. Pietro, perdonaci. Ci abbiamo messo un po’ di tempo, ma ci siamo riusciti. È il giorno in cui la Repubblica riconosce nella sua carta più alta il valore che avete generato per il nostro Paese”.

“E da domani – ha concluso Berruto – in questa aula sarà un obbligo immaginare politiche pubbliche che dovranno prendersi cura di voi e dello sport. È un vero e proprio cambio di paradigma. E’ una vita intera che aspetto di pronunciare questa frase, perché oggi, nel nostro Paese, nasce il diritto allo sport”.

Italia Viva

“L’inserimento dello sport in Costituzione è un passaggio epocale. Con il voto di oggi, la Camera ha completato un percorso lungo, iniziato nella scorsa legislatura, ma necessario per riconoscere, finalmente, il fondamentale ruolo sociale che lo sport ricopre nel nostro paese. Sono molto soddisfatta”. Lo dice la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, subito dopo il via libera definitivo alla legge Costituzionale che ha inserito lo sport nella Carta.

“Lo sport ora è riconosciuto e tutelato come un diritto fondamentale della persona, al pari di quelli alla salute e all’istruzione. Non a caso la modifica costituzionale è intervenuta sull’articolo 33, quello che sancisce il diritto all’istruzione, con l’aggiunta di un comma”, aggiunge Sbrollini, responsabile sport di Italia Viva.

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