Lo smog attanaglia le scuole del centro. Una preside lancia l’allarme: “Assenze per malattia in aumento”

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Sulla pagina romana de Il Corriere della Sera viene raccontato il problema dell’inquinamento dovuto allo smog subito dagli istituti che si trovano nelle zone centrali della capitale.

Il traffico è un grosso problema e quest’anno abbiamo registrato un aumento delle assenze per malattia dei nostri studenti“, dice Irene De Angelis Curtis, preside dell’istituto di istruzione superiore Leonardo da Vinci di Roma.

Nei giorni scorsi sono stati pubblicati a tal proposito i risultati dell’indagine sugli alti livelli di biossido di azoto (No2) in molte strade causati proprio dai motori diesel e dagli impianti di riscaldamento di condomini e uffici.

L’istituto Da Vinci si trova proprio in pieno centro e la preside è interessata ad approfondire la questione che la tocca da vicino: “Ho partecipato attivamente all’iniziativa di “Cittadini per l’aria” perché volevo rendermi conto del tasso di inquinamento presente in zona, così da monitorare anche i rischi ai quali potevano essere esposti i ragazzi“.

Da questa esperienza è uscito un quadro poco rassicurante, tanto che la dirigente scolastica ammette: “Quest’anno abbiamo registrato numerose assenze tra i nostri ragazzi. Molti hanno contratto facilmente l’influenza, altri si sono rivelati più esposti a mal di testa e mal di gola”, ha precisato la preside, in riferimento all’aria poco salubre che si respira in tutta la zona.

I giovani sono il nostro futuro, dobbiamo fare il possibile per tutelarli e proteggerli“, ricorda la preside.

Anche all’istituto comprensivo Maria Montessori, in zona Montesacro, sembrano esserci gli stessi problemi: “Purtroppo c’è tanto traffico – spiega la docente Elga Ferrara – e quindi l’inquinamento dell’aria è alto. Non sono meravigliata”.

La Montessori comprende classi dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria: è il terzo istituto a più alto tasso di No2 tra quelli presi in esame. Inoltre “i cantieri di zona con annessi lavori in corso hanno propiziato negli ultimi mesi enormi ingorghi – precisa l’insegnante – esponendo anche bambini dai 3 anni in su a rischi molto elevati”.

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