Lo sfogo della mamma sui social: “Già si pensa al regalo di Natale per le maestre. Meglio una donazione ad Emergency”

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Infuria il dibattito sui social riguardo i regali che i genitori fanno ai docenti, soprattutto in occasione delle festività natalizie. La discussione ha preso il via da un tweet di una mamma, che esprime disappunto per le consuete offerte di oggettistica varia, proponendo invece donazioni a enti benefici come Emergency, Save the Children e Medici Senza Frontiere.

Le tradizionali proposte di regali, che spaziano da piatti personalizzati a tazze e palline natalizie, sono state messe in discussione. “Per quanto le possiamo ringraziare avranno mille di questi oggetti (che magari non incontrano i loro gusti)”, scrive la mamma, suggerendo una riflessione sul reale valore e utilità di tali doni.

La proposta di orientarsi verso donazioni ha trovato terreno fertile in un periodo in cui la sensibilizzazione su tematiche globali è sempre più forte. In contesti sociali particolarmente difficili, dove le famiglie possono trovarsi in condizioni economiche precarie, l’opzione di escludere i regali diventa una scelta etica e consapevole. Questo per evitare ulteriori oneri economici alle famiglie e promuovere una cultura di equità e solidarietà.

Nel 2018 fece scalpore il caso di un dirigente scolastico di un istituto pugliese che pubblicò una circolare in cui si vietò di accettare regali da parte dei genitori perché contro la legge: “In una classe erano stati chiesti 30 euro a famiglia, per i doni alle maestre. Mi è sembrato davvero troppo, un’esagerazione. Così mi sono attivato. Ma non ho calato alcun divieto dall’alto, non ho inventato nulla. Anzi. Ho semplicemente ricordato a docenti, operatori e genitori quello che è già previsto dai contratti di lavoro e dai codici di comportamento degli insegnanti e dei dipendenti della pubblica amministrazione, disposizioni che esistono da quasi vent’anni e direttive più recenti”.

Vietato fare regali ai docenti: cosa prevede la norma

Il decreto del 28 novembre 2000 del Ministero per la Funzione Pubblica, in merito al Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, all’articolo 3 (Regali e altre utilità) dedica uno spazio apposito:

1) Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, neanche in occasione di festività, regali o altre utilità salvo quelli d’uso di modico valore, da soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ufficio.

2) Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, regali o altre utilità da un subordinato o da suoi parenti entro il quarto grado. Il dipendente non offre regali o altre utilità ad un sovraordinato o a suoi parenti entro il quarto grado, o conviventi, salvo quelli d’uso di modico valore.

Per modico valore si intende regali che non superino il valore di 150 euro.

Le sanzioni previste

Se si richiede o accetta un regalo superiore al valore di 150 euro si può incorrere in una multa o sanzione pecuniaria o la sospensione dal servizio. Uguale pena se il Dirigente ha omesso vigilanza.

La pena si inasprisce se il regalo è ricevuto a titolo di corrispettivo per attività dovuta. In questo caso si va dalla sospensione dal servizio da 3 a 6 anni, fino al licenziamento.

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