“Litigavo con comunisti e fascisti”, i 50 anni di Matteo Renzi e la politica ai tempi della scuola: “Un mio prof, di destra vera, mi aiutò ad avere 60/60
Matteo Renzi, ex Presidente del Consiglio, celebra l’11 gennaio il suo cinquantesimo compleanno. Ricordato come il più giovane premier nella storia d’Italia, in un’intervista a La Stampa, Renzi ha ripercorso alcune tappe della sua vita, soffermandosi sugli anni del liceo e sul suo rapporto con il denaro.
Già in adolescenza, l’ex premier si distingueva per il suo attivismo politico, posizionandosi, come lui stesso afferma, su una “terza via” tra la sinistra e la destra. “La vera scuola politica”, ricorda Renzi, “sono state le discussioni con il professor Cancemi, consigliere comunale del MSI”. Nonostante le divergenze ideologiche, il professore si impegnò affinché Renzi ottenesse il massimo dei voti.
Dalle consegne dei volantini alle fatture trasparenti
L’ex premier ha poi affrontato il tema del suo rapporto con il denaro. “Non mi è mai mancato nulla grazie alla mia famiglia”, ha dichiarato, “ma ho sempre lavorato”. Renzi ha raccontato le sue esperienze lavorative giovanili, dalla distribuzione di volantini alla consegna dei giornali. “Oggi fatturo in modo trasparente”, ha sottolineato, aggiungendo di utilizzare il denaro “senza farmi usare da esso”. A questo proposito, Renzi ha evidenziato come, a suo avviso, il tema del denaro sia spesso oggetto di “invidia sociale” nel Paese.
Un percorso segnato da controversie
La figura di Renzi, sin dagli esordi, è stata al centro di dibattiti e polemiche. Il suo percorso politico, caratterizzato da ascese rapide e momenti di forte contrapposizione, ha contribuito a creare un’immagine pubblica controversa. Dalle battaglie politiche giovanili alle scelte compiute durante il suo mandato da premier, Renzi ha sempre mantenuto una posizione di primo piano nel panorama politico, attirando su di sé sia consensi che critiche.