Lite in classe, professore schiaffeggia uno studente che aveva tentato di sottrargli il cellulare per evitare una nota sul registro. Il preside annuncia: “Docente sospeso in via cautelare”

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Ancora violenza a scuola. L’ultimo episodio si è verificato stamane in un istituto superiore della provincia di Sondrio, dove un ragazzo ha tentato di sottrarre il telefono a un professore intento a scrivere una nota sul registro elettronico.

La reazione dell’insegnante sarebbe stata violenta. Secondo quanto riferito da Radio TSN, il professore avrebbe colpito il ragazzo con uno schiaffo e lo avrebbe spintonato facendolo cadere all’indietro tra i banchi. La situazione ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine e di un’ambulanza, allertate dai presenti.

Il ragazzo, che è già maggiorenne, avrebbe deciso di denunciare il professore, il quale aveva iniziato il suo incarico solo due settimane fa, il 1° ottobre.

La dirigenza scolastica è stata immediatamente informata dell’accaduto e sono stati chiamati i Carabinieri e i soccorsi. Gli operatori sanitari hanno prestato le prime cure al giovane, che ha riportato solo lievi contusioni a seguito della caduta.

Il dirigente scolastico, contattato dal Corriere della Sera, ha commentato l’episodio definendolo “di inaudita gravità” e ha rivelato che il docente aveva già mostrato “difficoltà relazionali con gli studenti”, motivo per cui era stato segnalato all’ufficio scolastico. Il preside ha confermato di aver sospeso il professore in via cautelativa e ha annunciato l’intenzione di presentare un rapporto disciplinare.

Il docente è pubblico ufficiale

Purtroppo, le cronache dei giornali sono piene di articoli che parlano di genitori o studenti che attaccano il corpo docente. I professori, però, sono riconosciuti come pubblici ufficiali e questa qualifica ha delle implicazioni precise, soprattutto in caso di comportamenti offensivi o denigratori nei loro confronti.

Il Codice Penale Italiano, all’art. 357, definisce il pubblico ufficiale come colui che esercita una “pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa”. La definizione si applica ai docenti nel momento in cui sono impegnati nell’esercizio delle loro funzioni all’interno degli istituti scolastici. La legge distingue tra pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio, attribuendo ai primi poteri decisionali, di certificazione e di attestazione di coazione.

Con la sentenza n. 15367/2014, la Corte di Cassazione ha ribadito la qualifica di pubblico ufficiale per gli insegnanti, estendendo tale riconoscimento non solo alla tenuta delle lezioni, ma anche a tutte le attività ad esse connesse. Ciò include, ad esempio, gli incontri con i genitori degli allievi.

L’oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall’articolo 358 del codice penale, si configura quando un individuo offende l’onore e il prestigio di un pubblico ufficiale in presenza di almeno due persone. L’offesa può riguardare sia la sfera personale sia quella funzionale e sociale del pubblico ufficiale. La legge intende così tutelare non solo la reputazione del singolo, ma anche quella dell’intera amministrazione pubblica e dello Stato.

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