L’Italia fanalino di coda in Europa per competenze inglese: solo 528 punti nell’EF English Proficiency Index 2024, dietro a Spagna e Francia

Centotto punti. È questa la distanza abissale che separa l’Italia dai Paesi Bassi nella classifica europea delle competenze linguistiche inglesi secondo l’EF English Proficiency Index 2024.
Una fotografia impietosa che colloca il nostro Paese al ventottesimo posto su 35 nazioni europee analizzate, con un punteggio di appena 528 punti che la relega nella fascia “moderata”, ben lontana dall’eccellenza nordeuropea.
Il primato nordico e il ritardo mediterraneo
La mappa delle competenze disegna un’Europa a due velocità. In vetta troviamo i Paesi Bassi con 636 punti, seguiti da Norvegia (610), Svezia (608) e Croazia (607), tutti classificati nella fascia “molto alta”.
Il blocco nordico domina incontrastato, mentre l’area mediterranea arranca: la Spagna si ferma a 538 punti, la Francia a 524, con l’Italia che chiude questo terzetto in negativo. Solo la Turchia (497 punti) fa peggio nel panorama europeo, evidenziando come il divario geografico nelle competenze linguistiche rispecchi antiche fratture culturali ed educative del continente.
Le implicazioni per il sistema scolastico
Con Germania (598), Romania (593) e Belgio (592) che si posizionano nella fascia “alta”, l’Italia si trova in una condizione di svantaggiocompetitivo che potrebbe riflettersi sulla mobilità studentesca e sulle opportunità professionali dei nostri giovani.
La classificazione “moderata” del nostro Paese, pur non rappresentando una bocciatura totale, evidenzia la necessità di interventi strutturali nell’insegnamento dell’inglese, dalla scuola primaria all’università, per colmare un gap che rischia di penalizzare le future generazioni in un mercato del lavoro sempre più globalizzato.