L’Italia attende risposte dalla Commissione europea, ma il Parlamento non può accantonare le soluzioni: Anief chiede interventi immediati nel decreto Enti territoriali

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Sugli emendamenti salva-scuola l’Italia aspetta la risposta della Commissione europea, ma l’anno scolastico dovrà ripartire e occorrono delle contromisure immediate.

A dichiararlo, oggi, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il sindacalista spiega all’agenzia Teleborsa che “diversi emendamenti presentati per migliorare il decreto legge PA n. 44/2023 sono stati accantonati: chiediamo al Parlamento di onorare gli impegni presi e di essere coerente con le esigenze della scuola per portare avanti tutte le iniziative che servono per realizzare al meglio il PNRR”.

Le richieste del giovane sindacato, formulate in oltre 50 emendamenti, già preannunciate in audizione alla Camera, vertono su diversi argomenti: su organico aggiuntivo; fondi del PNRR; idoneità di chi ha partecipato al concorso straordinario bis; validità delle graduatorie dell’ultimo concorso ordinario; mobilità interprovinciale sui docenti immobilizzati; i problemi legati ad alcuni dirigenti scolastici che continuano a rimanere esclusi, licenziati; così come i docenti che rimangono licenziati a dispetto della continuità didattica. Gli uffici legislativi Anief e Udir, continua il presidente Pacifico, stanno lavorando per “riproporre questi emendamenti nella fase di conversione del decreto legge del DL Enti territoriali, il n. 57 approvato a fine maggio. Speriamo che questa volta finalmente arrivi un sì anche delle istituzioni europee, così da permettere alle nostre scuole di poter spendere nel migliore dei modi i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

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